Fortissime precipitazioni hanno interessato varie località del Sud e della Sicilia, causando nuove pericolose frane, oltre all’esondazione di fiumi e torrenti. Ormai sono davvero diversi mesi che ci trasciniamo una situazione di forte piovosità al Sud, che ha visto ricorrenti episodi alluvionali e franosi ormai dallo scorso autunno, ma il tormento delle abbondanti piogge è perdurato per l’intero Inverno. Come vediamo dal Satellite, il maltempo si è localizzato ora fra la Puglia meridionale e le zone ioniche della Calabria.
Sul litorale jonico meridionale della provincia di Messina è tornata nuovamente la paura questa notte, facendo rivivere gli attimi di terrore dell’alluvione dello scorso Ottobre: una frana ha isolato il l’abitato di Scaletta Zanclea, mentre sul capoluogo è crollato il tetto di un padiglione ospedaliero ed è stata allagata una parte degli uffici della Procura della Repubblica. Situazione critica anche nel villaggio di Mili, zona poco a sud della città, dove una massa di fango ha invaso parte dell’abitato, rendendo necessari i soccorsi. Le piogge registrare su Messina hanno toccato i 70-90 millimetri a seconda delle varie zone (su Giampilieri, la località più colpita dall’alluvione di Ottobre, il quantitativo pluviometrico ha toccato i 75 mm). Maggiori precipitazioni sulle zone collinari, con punte di 150 mm nella zona di Ziriò, a ridosso dei Monti Peloritani.
Piogge alluvionali ed emergenza smottamenti anche in Calabria, dove diverse località hanno superato i 100 millimetri dalla serata di ieri. I fenomeni più significativi hanno colpito il crotonese, in particolare le località a ridosso dei rilievi esposti allo stau sciroccale. Considerando i dati dalla mezzanotte (fonte Arpacal), su Cotronei sono caduti ben 171,2 mm, a Petilia Policastro 151,8 mm ed a Cerenzia 131,2 mm. Diverse altre località hanno superato i 100 millimetri, ma se si considerano anche le piogge cadute ieri, gli accumuli in poco più di 24 ore hanno raggiunto picchi ben superiori ai 200 millimetri.
Il maltempo non ha risparmiato la Puglia, in particolare la provincia di Taranto, dove a causa dei fiumi in piena sono state chiuse delle strade. In diverse località, in poche ore, le precipitazioni hanno raggiunto accumuli di 80-100 millimetri. Le zone meridionali della Puglia sono quelle ancora attualmente interessate dalla fase cruenta del maltempo, che ha invece già liberato le restanti aree meridionali ad iniziare dalla Sicilia.