In questo frangente sull’Italia scorrono ancora fresche correnti di provenienza oceanica, pilotate da una vasta depressione il cui perno si è posizionato sul Baltico. Nel frattempo, sul comparto occidentale europeo sta accorrendo l’alta pressione delle Azzorre, la cui azione ondulatoria incentiverà una maggiore distensione meridiana della saccatura scandinava alle nostre latitudini.
Quali le conseguenze imminenti? Sulle zone orientali del nostro Paese avremo, entro la giornata di domani, il transito di un impulso instabile, in seno al cavo d’onda in graduale estensione verso i Balcani. Le correnti in quota si disporranno nord-occidentali, accompagnando il passaggio del nucleo fresco in quota fin verso il Sud, ove le temperature subiranno un ulteriore abbassamento dopo le interferenze nord-africane avute nei giorni appena trascorsi.
Questa veloce discesa fresca ed instabile rappresenterà l’ultima risorsa in seno al dirompente vortice nord-europeo per quanto concerne la nostra Penisola ed il Mediterraneo Centrale. L’anticiclone bussa infatti prepotentemente la porta da ovest, con tutta l’intenzione di proteggere in maniera molto efficace la nostra Penisola dai disturbi instabili atlantici, almeno per diversi giorni.
L’espansione anticiclonica in sede mediterranea si avvarrà di un contributo stabilizzante sub-tropicale molto deciso. L’onda calda nord-africana sarà infatti richiamata da una nuova saccatura sul Vicino Atlantico che riuscirà ad interagire con l’altra depressione sulla Penisola Scandinava, affondando nel contempo con asse obliquo in direzione dell’Atlantico Portoghese.
Il modello di Reading vede il nostro Paese direttamente colpito dalla poderosa rimonta anticiclonica, con geopotenziali che raggiungeranno valori molto elevati specie al Centro-Sud. In base alle ultime elaborazioni, si attende un’ondata di caldo davvero notevole, con picco previsto soprattutto a metà della prossima settimana: le termiche previste sono molto alte, considerando soprattutto come il modello in questione raramente tenda ad estremizzare le ondate di calore previste (così come quelle di freddo, nel periodo invernale).
Nella giornata di giovedì 16 sono attesi valori ad 850 hPa (poco oltre i 1500 metri d’altezza) addirittura di ben +26°C in Sardegna, mentre la lingua calda si spingerà anche verso le aree tirreniche centro-meridionali e sulla Sicilia, ove le isoterme attese potrebbero spingersi fino a circa 24 gradi. La Sardegna potrebbe quindi essere la regione più colpita dal picco di calore con temperature che raggiungerebbero valori superiori ai 40 gradi su alcune località dell’interno, mentre il Nord Italia potrebbe risentire leggermente meno del grande caldo, a causa di deboli interferenze sud/occidentali capaci di generare temporali a tratti principalmente sui settori alpini.
La canicola nord-africana dovrebbe subire una battuta d’arresto in prossimità del fine settimana a partire da venerdì 17, ma vediamo con quali modalità: l’onda ciclonica oceanica, da giorni intrappolata ad ovest delle coste francesi, dovrebbe riuscire a trascinarsi gradualmente verso levante, rompendo dunque la guardia anticiclonica a partire dal Nord Italia. L’ingresso di questa saccatura darebbe una spallata ai bollori dell’anticiclone nord-africano, costringendolo a traslare verso levante.
Il cavo d’onda ciclonica continuerebbe il suo tragitto verso est, portandosi in seguito nel corso del week-end verso le zone balcaniche. Gli effetti sull’Italia si limiterebbero ad instabilità temporanea sul Nord e su parte del Centro, ma aria più fresca si propagherà a tutte quante le regioni, liberando anche l’estremo Sud dall’alito rovente nord-africano. Forse potrebbe trattarsi solo di una breve tregua, ma è ancora troppo presto per dirlo.