Siamo andati indietro nel tempo di tre anni per avere visione di un’importante goccia di aria fredda in quota estiva, che giunse da ovest, poco prima del Ferragosto: era il periodo 11-12 agosto 2002 quando un impulso di aria fredda in quota venne da ovest e causò ingentissime piogge su tutte le regioni centro settentrionali. Cadde pioggia abbondante anche su Italia del Centro e Sardegna.
Nel peggioramento del 2005 il massiccio impulso di aria instabile verrà dopo Ferragosto, in un periodo più congeniale ed in linea con le rotture “estive”.
C’è abbastanza incertezza sugli effetti che produrrà il vortice freddo in quota, ci si chiede se il settore nord occidentale vedrà intense piogge? In effetti questo spazio geografico d’Italia, vedute le proiezioni dei modelli matematici, appare esposto alla curvatura sud occidentale delle correnti in quota, ideale scenografia per dare fitte e durature precipitazioni. Nel 2002 si ebbero in media piogge rilevanti, dai 50 ai 150 mm in due giorni.
Le Venezie d’estate sono sovente raggiunte dalle masse di aria instabile, così che anche quando le prospettive di pioggia su queste zone sono di media rilevanza perché ai confini della Bassa Pressione, i fenomeni possono divenire intensi. I motivi sono molteplici, ma direi sovente correlati alla maggiore esposizione di quest’area, alle correnti umide rispetto al settore occidentale.
Ma pioverà anche sul Centro Italia e la Sardegna. Una goccia d’aria fredda estiva è apportatrice nel Mar Mediterraneo di temporali, quindi fenomeni sparsi e non sempre le prospettive vengono perfettamente identificate in anticipo. Va anche detto che qui nel 2002, al transito della goccia fredda, si ebbero condizioni climatiche autunnali, con forti venti e precipitazioni, ma soprattutto un repentino calo termico.
Il Sud Italia e la Sicilia si troveranno ai margini della goccia fredda: da queste parti, però, non mancheranno i classici temporali nelle zone interne, inoltre scenderanno le temperature.
La sensazione di rottura dell’estate appare abbastanza evidente, inoltre, le ultime elaborazioni dei modelli matematici, indicano il persistere dell’azione ricorrente del Vortice Polare.