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La depressione si chiude sul Mediterraneo, piogge e rovesci sparsi sull’Italia

di Mauro Meloni
31 Mar 2009 - 20:43
in Senza categoria
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L'immagine del Satellite mostra tante nubi sull'Italia, attualmente più diffuse sulle regioni settentrionali ove è risalito un ammasso nuvoloso collegato ad una depressione centrata tra il Mare di Corsica ed il Mare di Sardegna. L'instabilità mediterranea si contrappone ad un significativo miglioramento sull'Europa Centro-Settentrionale, ove si è proteso un cuneo anticiclonico di matrice oceanica. Copyright 2009 Eumetsat.
Lo scenario meteo si è nettamente modificato sul Nord Europa, in quanto non vi è più la presenza della saccatura protesa lungo i meridiani occidentali europei: al suo posto è subentrata una rimonta anticiclonica dal Vicino Atlantico verso le Isole Britanniche e buona parte dell’Europa Centrale. L’impronta anticiclonica è ben evidente dall’immagine del Satellite che mostra un’ampia zona sgombra da nubi, mentre il flusso mite oceanico scorre a latitudini piuttosto elevate, con coinvolgimento più diretto dell’Islanda e della Penisola Scandinava, ove fa decisamente meno freddo rispetto alla situazione avuta durante la scorsa settimana.

La pulsazione meridiana della saccatura nord-atlantica ha invece lasciato in eredità un vortice depressionario sul Mediterraneo Centro-Occidentale. Il vortice si sta isolando su sé stesso proprio a causa dell’intervento anticiclonico su parte dell’Europa Centro-Settentrionale. Ricordiamo che la spinta depressionaria sul bacino occidentale del Mediterraneo ha determinato una risposta calda nord-africana verso il Sud Italia e buona parte dell’Europa Orientale. Le correnti calde stanno continuando a risalire su tali zone, sebbene in misura meno consistente. Il flusso nord-africano lo possiamo individuare lungo quella fascia nuvolosa estesa dalle coste libiche ai Balcani: si tratta di nubi intrise di pulviscolo di sabbia sahariana.

Il nostro Paese risente pienamente degli effetti dell’area depressionaria, che va evolvendo in cut-off: l’area vorticosa si presenta ancora piuttosto attiva e colma d’aria fredda in quota, con contrasti piuttosto corposi rispetto alle masse d’aria caldo-umide risucchiate dall’entroterra sahariano, le quali forniscono ulteriore linfa d’energia capace di mantenere in vita il sistema. Nella giornata di ieri il perno del vortice era centrato poco ad ovest delle Baleari, mentre quest’oggi il minimo si è portato in vicinanza della Sardegna e da questo è derivato un maggiore interessamento delle nubi e delle precipitazioni associate al suddetto sistema ciclonico.

Le regioni meridionali italiane risultano ancora lambite dalle stratificazioni nuvolose in risalita lungo la fascia d’avvezione calda e non a caso i valori termici più elevati si registrano proprio su queste aree, con picchi di 22-23 gradi. Sul resto della Penisola si è avuta invece la penetrazione del sistema perturbato annesso al vortice, ulteriormente rinvigorito dalle interferenze instabili di provenienza algerina. Le piogge e i temporali hanno investito dapprima la Sardegna, per poi propagarsi alle regioni centrali, dopo aver solo lambito alcune zone meridionali.

Il sistema nuvoloso è poi risalito ulteriormente verso nord strutturando un’occlusione che ha rapidamente raggiunto la Val Padana, con piogge e rovesci più presenti sulle zone meridionali della Val Padana e sulla parte meridionale del Piemonte, ove i fenomeni risultano rinvigoriti dall’impatto delle correnti nord/orientali richiamate sui bassi strati. La nuvolosità appare ben più sfilacciata sulle zone alpine, interessate dalla parte periferica della risalita frontale vista la maggiore vicinanza del cuneo anticiclonico sull’Europa Centrale.

L’evoluzione del cut-off ciclonico subirà ora una battuta d’arresto, rimanendo per circa 48 ore più o meno stazionario sull’attuale posizione prossima alle zone occidentali della Sardegna. Il vortice, non più alimentato da interferenze fresche nord-atlantiche, andrà inevitabilmente incontro ad un progressivo colmamento, che tuttavia non avverrà prima del fine settimana: ciò tenderà a mantenere condizioni ancora piuttosto instabili sul nostro Paese.

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