Un quinto in meno di pioggia
Secondo le stime degli scienziati, se il tasso della deforestazione in Amazzonia dovesse continuare con l’intensità attuale, entro il 2050 le piogge nell’intera area dovrebbero ridursi del 21 per cento durante la stagione secca e del 12 per cento durante la stagione umida.
Gli effetti sull’uomo
Le conclusioni dei ricercatori britannici non sono applicabili esclusivamente alla foresta amazzonica. Il Dr Dominick Spracklen, dell’Università di Leeds, spiega come il processo colpisca aree molto più grandi. “Il fenomeno della diminuzione delle precipitazioni riguarda più della metà delle grandi foreste tropicali di tutto il mondo. Vale tanto per l’Amazzonia, quanto per il Congo”, spiega lo scienziato britannico sottolineando come la riduzione delle aree forestali potrebbe avere conseguenze devastanti per l’uomo.
“Il nostro studio suggerisce che il taglio massiccio della vegetazione che gravita nell’enorme bacino del Rio delle Amazzoni e delle foreste del Congo, andrà a ripercuotersi sull’economia delle popolazione locali, fortemente dipendente dalle precipitazioni”, continua il Dr Spracklen .
La rapida deforestazione
Attualmente, le foreste stanno scomparendo ad una velocità di 13 milioni di ettari l’anno (secondo il rapporto dell’Agenzia delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura risalente al marzo 2010). Si tratta di un tasso che non consente al nostro pianeta il mantenimento di un equilibrio naturale. Per avere un’idea della velocità con cui scompaiono le foreste, si può fare un esempio. La Polonia ha una superficie totale di 31 milioni di ettari, di cui 9 milioni di ettari (circa il 29% del paese) ricoperto da boschi. Se si applicasse il tasso di deforestazione attuale, in circa 9 mesi si avrebbe la perdita pressoché completa del patromonio vegetale.