Negli ultimi giorni molte Nazioni europee hanno goduto di temperature quasi estive e la causa è imputabile ad una particolare configurazione barica che spinge l’aria calda subtropicale verso nord. Ma si tratta, ovviamente, di una situazione temporanea e presto andremo incontro ad un rapido cambiamento.
Secondo molti studiosi vi sono diversi segnali che indicano il prossimo inverno come uno dei più freddi di sempre. Jung va ad aggiungere un ulteriore elemento a supporto di tale ipotesi: una Corrente del Golfo estremamente disturbata.
La “Gulf Stream” è una potente corrente oceanica, che pompa l’acqua calda dal Golfo del Messico lungo le coste orientali del Nord America e attraverso l’Atlantico verso l’Europa, mitigando in tal modo anche il clima della parte nord del vecchio continente.
Jung, a sostegno della sua tesi, mostra due grafici uno di fianco all’altro. Quello di sinistra è del 14 ottobre 2012 e quello di destra del 14 ottobre 2013. “Un anno fa, al largo della costa del Nord America, c’era una forte corrente continua alla quale si potrebbe attribuire ottima salute. Dalla Florida e lungo tutta la costa del Nord America la velocità del flusso era più o meno uniformemente elevata”.
“Quest’anno, invece, il flusso appare notevolmente perturbato. Già all’altezza delle coste del Nord America, la velocità è diminuita notevolmente rispetto allo scorso anno (vedi freccia rossa). In alcuni punti anche della metà”. Quindi ciò potrebbe avere un impatto sul prossimo inverno in Europa? Jung pensa che questa sia una possibilità reale.
“Per ora non è chiaro quale sia esattamente l’origine dell’anomalia nella velocità del flusso. Naturalmente la Corrente del Golfo rimane intatta e non si interrompe – l’interruzione sarebbe indubbiamente fatale per il nostro clima. In ogni caso il flusso si è ridotto notevolmente e di conseguenza il trasporto di calore verso l’Europa è decisamente inferiore. Tutto ciò sta accadendo proprio prima della stagione invernale. Mai, in questo periodo e negli ultimi 5 anni, la Corrente del Golfo si era mostrata così debole a ridosso del Nord America. Questo potrebbe essere un altro segnale verso un inverno decisamente più freddo del normale”.