La bise è un vento freddo, vigoroso, spesso persistente, da nord o nordest, che soffia dalle montagne alpine verso la Svizzera e la Francia orientale. La bise è particolarmente intensa nell’area di Ginevra, all’estremità sudoccidentale del Lago Lemano. Anche il Lago di Brienz, allineato com’è con asse WSW/ENE, è battuto da raffiche violente di bise, che diventa ancora più forte nella “strozzatura” dove si trova Interlaken.
Anticicloni centrati sull’Europa nordoccidentale o sulla regione germanica, meglio se in sinergia con depressioni sull’Italia centro-meridionale o sui mari circostanti, innescano un flusso di correnti nordorientali sulla Svizzera e il Lago di Ginevra, allungato com’è, diventa un percorso preferenziale in cui si incanala l’aria sospinta dal differenziale di pressione tra centro e sud Europa. Quando si arriva alla fine del lago, in direzione Ginevra, il restringimento incanala ancor più il vento, facendolo rinforzare, unitamente al fatto che viene a mancare l’effetto rallentante dell’attrito sulle acque del lago stesso. Sull’area ginevrina il vento può così raggiungere con relativa facilità i 6-7 gradi Beaufort.
Trattandosi di un vento continentale esso è secco e, soprattutto in inverno, freddo, tuttavia sui versanti sopravvento esso può portare, nella stagione fredda, la neve (anche se in genere con modesti accumuli) soprattutto quando “raccoglie” l’umidità dai grandi specchi lacustri. Si tratta di un effetto simile, in forma ridotta ovviamente, a quello delle “snow belts” statunitensi, sui Grandi Laghi.
La bise smuove in superficie le acque del Lago Lemano, come quelle degli altri laghi dove soffia con particolare intensità, e in inverno le goccioline nebulizzate che il vento solleva si depositano sulla vegetazione circostante, coprendola con un sottile strato di ghiaccio. Durante l’estate la bise è estremamente secca, tanto che esiste un detto popolare nell’area ginevrina, che recita “avec la bise, lave ta chemise”, ovvero “quando soffia la bise, lava la tua camicia”.
Non sempre la bise porta, nel semestre freddo, giornate soleggiate. Quando essa spira debole sull’altopiano elvetico, il Mittelland, non è infrequente che non riesca a rimescolare l’aria abbastanza da rompere lo strato di inversione termica. In questo caso tra l’aria fredda e umida nei bassi strati e quella più asciutta delle quote superiori si forma uno strato di nebbia alta, al di sotto del quale le giornate sono buie e tristi, mentre sulle vette splende il sole.
La situazione barica di sabato 13 novembre 2004 era favorevole allo spirare di intensi venti di bise, stante il formidabile dislivello barico tra la regione franco-renana e l’Italia (oltre 30 hpa in poche centinaia di chilometri). A Ginevra il vento da nordest ha soffiato teso per molte ore, toccando una velocità di 39 km/h come vento sostenuto, ma arrivando a 64 km/h nelle raffiche. A Interlaken si sono registrate lo stesso giorno raffiche fino a 85 km/h.
Tornando agli effetti su Ginevra dell’episodio del 13 e 14 novembre, possiamo aggiungere che il 14 il ponte del Mont-Blanc, in città, è stato chiuso al traffico poco prima di mezzogiorno a causa della forte bise, che ha sfiorato i 90 km/h nelle raffiche. La circolazione è stata deviata e si sono formati grossi ingorghi sui principali assi della città. Le bandiere situate lungo il ponte rischiavano di essere divelte e diventare un pericolo per le auto.