E’ l’altra faccia della medaglia delle ondate di caldo: i devastanti temporali, frontali o di calore, che spesso ne fanno seguito.
E’ accaduto anche in Kazakistan occidentale, in quelle terre a nord del Mar Caspio al confine geografico tra Europa e Asia e vicine al confino politico con la Russia (oblast di Orenburg).
Al termine della forte ondata di calore che tra il 22 e il 24 giugno ha portato i termometri oltre i 40 gradi, alle 17:45 del 24 giugno a Berezovka si è scatenata una violenta tempesta di vento e pioggia e con chicchi di grandine di quasi 5 cm.
Quasi 300 edifici sono stati danneggiati, tra tetti perforati e vetri di finestre infranti, per non parlare dei danni alle auto e alla vegetazione. Fortunatamente non si contano feriti tra la popolazione.
Secondo testimonianze locali a Berezovka non c’era mai stata a memoria d’uomo una tempesta di tale violenza. Sarà vero?
Queste tempeste in verità sono piuttosto comuni, ogni estate in Europa se ne contano alcune centinaia, praticamente tutti i giorni o quasi in alcune parti del nostro continente i temporali che si scatenano provocano, localmente, eventi meteorologici estremi e immensi danni, talvolta anche vittime.
Le violente raffiche di vento, più spesso lineari (downburst), talvolta turbinose (tornado), le giganti palle di grandine che possono cadere, che se di tipo “aggregato” (piccoli chicchi che in atmosfera si legano assieme cadendo compatti) possono superare i 10 cm di diametro, altrimenti possono comunque arrivare a 5-6 cm, e le piogge intense che cadono nel giro di un brevissimo periodo (nubifragi), sono gli eventi associati a questi temporali che più creano danni e situazioni di pericolo.
Ma sebbene siano centinaia ogni anno, sono anche eventi molto localizzati, che spesso colpiscono limitatissimi lembi di territorio, come è stato anche il caso di Berezovka, in cui metà città è stata devastata, l’altra metà ha visto solo qualche nube bassa e veloce scorrere in cielo.