L’Italia, come accennato nello scorso articolo, ha subìto un forte ridimensionamento delle temperature; non siamo ancora in grado di affermare che l’anomalia termo-barica che ci ha contraddistinto negli ultimi otto mesi sia superata, ma possiamo fare delle considerazioni su alcuni parametri climatici responsabili a mio parere dell’anomalia climatica passata e attraverso l’analisi di questi cercare di capire cosa ci attende per i prossimi mesi.
Facendo un’analisi accurata dell’andamento del jet stream degli utlimi tre anni, abbiamo potuto notare alcune interessanti caratteristiche del jet stream sull’Atlantico. Partiamo dall’analisi invernale.
Prima di tutto a differenza dell’andamento del jet stream asiatico, esso all’altezza dell’Atlantico, si divide in due parti, quello polare che negli ultimi anni devia paurosamente verso nord, e quello subtropicale che si posiziona molto più a sud rispetto ai canonici 30° di latitudine per risalire poi su detto parallelo all’altezza dell’Africa e del Medioriente. Questo andamento medio ha subito importanti variazioni durante il 2006, quando il jet stream subtropicale è stato assente sull’Africa nord-occidentale per larghi tratti della stagione, prediligendo maggiormente il Medioriente e l’Africa orientale.
Questa anomalia unitamente all’anomalia del jet stram tropicale in aperto Atlantico ha generato due conseguenze: la prima, derivante direttamente dalla deviazione verso nord del jet stream sull’Atlantico, è la perseverante presenza dell’anticiclone azzorriano in Atlantico che negli ultimi anni conduce le danze del tempo europeo. La seconda conseguenza direttamente collegata al comportamento del jet stream sull’Africa ha provocato il grande exploit dell’anticiclone africano. Ora possiamo dire inoltre che il comportamento del jet stream in aperto Atlantico, continua uguale a se stesso da tre anni, e a questa anomalia potrebbe in effetti essere correlata anche la perdurante siccità che colpisce il nord ovest italiano da tre anni.
Infatti anche se l’anomalia termo barica si è avuta negli ultimi otto mesi, essa potrebbe veramente essere figlia di questo particolare comportamento del jet stream sull’Atlantico, non riscontrabile invece nel Pacifico. Infatti le deviazioni verso nord di questo flusso sono state particolarmente forti in questi ultimi anni provocando spesso onde di rossby e rotture del jet stream in sede europea, favorendo non solo una interruzione del nastro trasportatore atlantico, ma anche una tendenza agli scambi meridiani per termoregolare il clima in sede europea, responsabili delle strane condizioni climatiche degli ultimi anni con spettacolari irruzioni calde e fredde, ma soprattutto spiegando la perseveranza delle anomalie climatiche dovute alla assenza di un movimento ovest-est delle figure bariche, immobili in loco vista la tendenza al movimento nord-sud dovuto al comportamento del Jet Stream.
Passiamo dunque all’estate che ci aspetta, essa sarà pericolosa nella misura in cui questa configurazione del jet stream rimmarrà quella degli ultimi anni. Qualcosa pare cambiare comunque, ma il raffreddamento dell’Atlantico, riscontratosi negli ultimi giorni, potrebbe influire sull’abbassamento del jet stream? E’ al momento solo una ipotesi, comunque già negli ultimi giorni un’abbassamento del jet stream in pieno Atlantico ha favorito il cambio di rotta del clima italiano consentedomi di affermare come almeno fino alla prima decade di Giugno non dovremmo subire importanti anomalie termiche. Non possiamo ancora affermare con certezza che la anomalia termico barica sia un ricordo ma abbiamo un parametro in più da monitorare per capirne di più.