Restano in campo diverse ipotesi sull’evoluzione meteo di un’estate 2018 finora molto ballerina e concentriamo l’attenzione sull’ITCZ, che può avere un’importanza fondamentale sul prosieguo stagionale. Si tratta dell’indice che delinea il fronte di convergenza intertropicale in Africa, ovvero la zona dove avvengono le maggiori piogge a causa della convergenza degli alisei.
In estate questa linea tende ad alzarsi verso nord, e in tal modo può spingere più facilmente verso nord anche l’area delle alte pressioni subtropicali. Quindi più l’ITCZ salirà di latitudine e più sarà probabile che le alte pressioni subtropicali possano invadere frequentemente il Mediterraneo, se non persino l’Europa.
Ebbene, avevamo finora osservato un’ITCZ collocata più in basso rispetto alla media, soprattutto sul settore occidentale africano che è quello che più ci interessa direttamente per il nostro Paese. Nelle ultime due settimane il fronte di convergenza intertropicale si è innalzato bruscamente verso nord, specie sul lato ovest.
Il monsone estivo sta aumentando fortemente la sua attività sul comparto africano occidentale, dove nella terza decade di giugno la posizione del fronte di convergenza intertropicale si è così portato su latitudini più settentrionali rispetto al livello normale dell’ultimo trentennio.
Non a caso, una prima ondata di caldo sta coinvolgendo l’Italia, soprattutto il Sud. L’anticiclone africano potrebbe divenire ancor più protagonista in questo luglio, cambiando un po’ le sorti di un’estate che le tendenze meteo stagionali avevano indicato più fresca e soprattutto più instabile delle ultime.
Le previsioni meteo ad una settimana indicano che una nuova intensa rimonta anticiclonica africana potrebbe colpire la Penisola Iberica. Cresce comunque anche il rischio, per l’Italia, di essere a tratti coinvolta da ulteriori eventuali forte ondate di calore per la seconda parte di luglio.