I terremoti sono fenomeni della crosta terrestre non prevedibili, e gli tsunami sono la conseguenza delle scosse più intense che si verificano in prossimità del mare o sul mare.
Come forse già saprete, una forte scossa di terremoto ha devastato un’area turistica del Mar Egeo:
“Terremoto con tsunami nel Mar Egeo. E’ devastante. Vittime“
Per motivi prettamente precauzionali sarebbe opportuno informarsi sulla sismicità del nostro luogo di destinazione, al fine di avere una sommaria idea di rischio (comunque limitatissimo), e quindi adottare eventuali accorgimenti in caso di scosse sismiche.
Non vi stiamo suggerendo di divenire paranoici, di evitare certe mete, anche perché i terremoti sono fenomeni occasionali, con tempi di ritorno più o meno lunghi (ciò dipende da vari fattori), ma di stabilire un’eventuale prevenzione, o magari avere la consapevolezza.
Le località italiane, europee e nel Mondo a rischio forte sisma sono davvero moltissime, non faremo un elenco, ma citeremo solo qualche città a rischio che in pochi si aspettano.
Iniziamo in questo approfondimento dall’Italia, dove abbiamo faticato non poco a indicare località che seguono.
Abbiamo scelto mete turistiche dove in passato ci sono stati forti terremoti.
Le aree a rischio sismico in Italia, comunque sono disponibili nella mappa distribuita e sempre aggiornata dall’Istituto Nazionale di Geofisica. Tra le aree a rischio ci sono molte città e paesi della Penisola.
I terremoti fanno parte del DNA di buona parte degli italiani, perciò dovremmo essere predisposti ad affrontare tali emergenze in Italia e nel Mondo.
Tra le aree con terremoti avvenuti nella storia, citiamo la Liguria occidentale. Era il 23 febbraio 1887, a Diano Marina si ebbe una scossa tellurica fortissima di 6,5 magnitudo momento (stima), preceduta da altre forti scosse.
Il sisma fu seguito da uno tsunami, con onde alte fino a quattro metri ad Alassio. Ma tutta la coste ovest della Liguria, sino alla vicina Francia ne ebbe conseguenze.
Una zona turistica dove i sismi solitamente sono ben lontani è Verona, eppure il 03 Gennaio del 1117 ebbe un sisma devastante, valutato in magnitudo 6,5.
Romagna. L’11 Agosto 1483 si ebbe un potente sisma con epicentro tra Cesena e Forlimpopoli. La Romagna annovera molti sismi nella sua storia: il 14.04.1672 si ebbe un terremoto a Rimini con magnitudo 5.6. Un altro il 25.12.1786, e ancora in zona il 17.03.1875, il 17.05.1916 e 16.08.1916.
Gargano, nella storia annovera vari sismi con magnitudo tra i 5.0 ed i 6.6, citiamo gli eventi del 1223, 1414, 1646, 1657, 1875.
Senigallia, forte terremoto il 30.10.1930.
In Italia sono stati noti due grossi tsunami, quello di Reggio Calabria e Messina, e quello della Liguria occidentale. Altri eventi sono stati di portata molto meno significativa.
Un’elevata e diffusa sismicità è presente in molte aree del Sud e della Sicilia, soprattutto la Calabria in particolare quella tirrenica, e la Sicilia orientale (ma i terremoti ci sono stati ovunque) dove ci sono stati i terremoti più devastanti in Italia.
Come avevamo scritto, buona parte degli italiani conosce il rischio terremoto. Sovente gli articoli che descrivono questo o quel luogo a rischio sono criticati dai locali. Eppure citare gli eventi del passato, per altro presenti in banche dati pubbliche, dovrebbero indurre ad adottare misure preventive.
Il rischio terremoto non si previene con il silenzio e la censura perché queste informazioni procurano ansia, e neppure con le previsioni perché non si possono fare, bensì parlandone e sensibilizzando la collettività al fine di fare prevenzione.
Come segnalato all’inizio, i terremoti sono fenomeni che succedono con tempi di ritorno lunghi, determinabili in anni.