E se l’ipotesi tracciata da ECMWF (modello matematico) nella versione stagionale fosse corretta? Cosa potrebbe succedere? Pochi Centri e siti Meteo sposano la sua tesi.
La versione stagionale del modello matematico ECMWF indica che avremo un Inverno mitissimo, con anomalie termiche che in Italia saranno anche di oltre 5°C più elevate della norma. Avremo un deficit pluviometrico, quindi siccità. Le Alpi vedranno sporadiche nevicate, presumibilmente in alta quota, gli Appennini forse qualche nevicate solo sulle cime.
Le previsioni climatiche stagionali tracciano le anomalie dei principali fattori che influenzano il Clima, e come più volte detto, hanno una modestissima affidabilità previsionale. Ma allora perché osservare il trend a così lungo termine con questo accanimento?
Viviamo un’epoca storica in cui gli eccessi del Clima ostile, compreso l’eccesso di bel tempo e di caldo, dovrebbero cagionare meno problemi rispetto al passato. Ma le anomalie del tempo atmosferico, se ricorrenti e per varie stagioni, influenzano l’economia e sono causa di forti disagi alla popolazione.
Cento, duecento anni fa, le anomalie climatiche decimavano la popolazione causando carestie. L’unità di misura che determinava l’entità delle anomalie climatiche è stata per molto tempo derivata dalla gravità della carestia.
Ma anche nel 2015 e nei Paesi Occidentali, si possono vivere condizioni peculiari da carestia, attenuate solo dal sostegno della nostra ricchezza e dalla prevenzione. In Sardegna le autorità, a causa della siccità, hanno deciso di razionare l’acqua. In assenza di bacini idrici di raccolta e di prevenzione, il clima attuale avrebbe causato una carestia.
Se le previsioni invernali del Centro Meteo europeo fossero confermate, il PIL prodotto dal turismo nella regione alpina riceverà una brusca battuta di arresto per l’assenza di neve nelle stazioni sciistiche, dove si potrebbe avere (secondo ECMWF) la peggiore stagione da quando è iniziato il turismo di massa.
Le previsioni stagionali tracciano le anomalie climatiche. Gli analisti indicano quelle che potrebbero essere le ripercussioni del Clima anomalo sulle nostre abitudini e la nostra economia.
Ma se la previsione di caldo ECMWF fosse confermata, cosa potrebbe avvenire alle stagioni successive?
La statistica non ci è di supporto, a Inverni caldi non seguono sempre stagioni fredde. Secondo i dati storici, vi è solo una marginale possibilità che il freddo invernale si manifesti a inizio Primavera.
Ma ciò è avvenuto in varie annate tra gli anni ’80 e ’90, e le previsioni stagionali sarebbero favorevoli ad una Primavera fredda e ad un’Estate instabile stile anni 2012, 2002, 1976.
A causare il caldo europeo sarebbe la formazione semi permanente di un’Alta Pressione nord Africana nel Mar Mediterraneo. Nel Nord Europa prevarrebbero le correnti oceaniche, ed in Russia europea farebbe molto meno freddo della media, ma per loro vuol dire comunque inverno molto nevoso.
Si rischierebbe un caos climatico a catena, comunque relativamente modesto. In Europa non avremo carestie.
Tuttavia, in Russia si dovrebbe spalare neve continuamente per rendere transitabili le strade, nel Mediterraneo si dovrebbe pianificare un sostegno per quelle zone dove la siccità sarà più forte, anche perché, in queste zone, nel semestre caldo le piogge sono generalmente sporadiche se non nulle, e comunque quando si verificano sono poco utili alle falde acquifere e ai bacini idrici di raccolta.
Quanto abbiamo descritto è solo la nostra interpretazione sommaria alla serie di anomalie climatiche segnalate da ECMWF, nella versione del modello matematico stagionale, per i prossimi mesi.
Ma per fortuna la tesi di ECMWF è definita da molti esperti poco verosimile, ma noi oggi ne abbiamo voluto parlare e sottolineare la gravita, viste le bizzarrie climatiche di questi ultimi due anni.