VORTICE FREDDO SUL NORD ITALIA – L’incursione artica simil-invernale ha arrestato la sua corsa tra la Francia meridionale e le regioni alpine: la saccatura si è infatti arenata in queste zone senza affondare sul Mediterraneo, isolandosi in un vortice freddo autonomo. Il raggio d’azione di questa depressione d’estrazione artica si intuisce piuttosto chiaramente osservando il Meteosat, che mostra il perno della spirale vorticosa sul cuore della Francia. Ovviamente anche l’Italia è influenzata da questa depressione, con riferimento al Nord e solo marginalmente alle regioni centrali. Dopo la fase perturbata, capace di portare nevicate a quote basse sulle Alpi, si è avuta una sostanziale tregua, ma nuovi impulsi instabili determineranno ulteriori precipitazioni su gran parte del Settentrione, anche nevose in montagna, per la persistenza del vortice nella medesima posizione.
SUD ITALIA FRA INSTABILITA’ E TEPORE – Se al Nord le temperature sono calate, non si può dire certo la stessa cosa per il Meridione dove continuano ad affluire correnti miti, se non calde, afro-mediterranee. Queste correnti s’inseriscono in un canale piuttosto instabile, che ha ospitato fin dal mattino temporali inizialmente sul Mar Tirreno Meridionale. Tra il tardo mattino ed il pomeriggio l’area temporalesca si è mostruosamente allargata, alimentata sul nord della Sicilia da ulteriori nuclei autorigeneranti capaci di determinare nubifragi in vaste zone dal [url=https://www.meteogiornale.it/notizia/29549-1-nubifragio-a-palermo-la-citta-e-in-ginocchio]palermitano fino al messinese[/url], con punte di oltre 50-60 mm di pioggia. Tutto il sistema multicellulare convettivo si è poi esteso verso la Calabria, anche qui determinando localmente acquazzoni violenti, specie sulle zone meridionali della regione compreso il capoluogo Reggio Calabria.