In apertura d’articolo, non possiamo fare a meno di dare uno sguardo a ciò che accade al di fuori dei nostri confini: anzitutto emerge la crescente importanza del Vortice d’Islanda per quel che riguarda il comparto centro-occidentale europeo, ove si vanno incuneando diversi fronti nuvolosi per il momento non ancora particolarmente organizzati. Un altro sistema perturbato agisce tra il Mar Nero e la Russia Europea, ed è legato a quella lenta evoluzione ciclonica che per giorni ha influenzato negativamente il bacino centrale del Mediterraneo.
La saccatura ciclonica sui Balcani è bloccata, nel suo movimento verso levante, dalla presenza di un vasto anticiclone russo-siberiano. Quest’anticiclone ha una parte cosiddetta dinamica, cioè più calda, che interessa gran parte della Russia, ove comporta l’afflusso di correnti particolarmente miti sud/orientali. La porzione più gelida dell’anticiclone (cosiddetta alta pressione termica) si trova relegata alle latitudini siberiane, ma riesce ad interagire con un nucleo freddo collocato tra la Lapponia ed il nord della Finlandia. I riflessi di questa situazione si avvertono tra l’Alta Russia e gran parte della Finlandia: la neve cade fitta a San Pietroburgo, più debole ad Helsinki.
Se escludiamo dunque queste eccezioni, il flusso mite si sta dunque impossessando, in questa fase, di buona parte del Continente Europeo. Le perturbazioni atlantiche trovano tuttavia difficoltà a giungere sul bacino del Mediterraneo, poiché sta comportando un progressivo aumento della pressione atmosferica, per l’espansione del braccio periferico dell’alta pressione oceanica, i cui massimi barici li ritroviamo tra l’Iberia ed il Marocco.
Nonostante questa prima timida affermazione dell’alta pressione, refoli d’aria umida d’origine atlantica stanno già infiltrandosi sui bacini occidentali italiani. In particolar modo, “spifferi nuvolosi” di una certa consistenza si sono fatti strada dal Golfo del Leone verso la Sardegna ed il Tirreno Centrale, portando un po’ di pioggia sul nord dell’Isola. Nubi irregolari s’intravedono anche tra la Calabria tirrenica e la Sicilia settentrionale, legate alle residue correnti nord/occidentali richiamate dalla vecchia circolazione instabile, ormai in gran parte traslata sul comparto balcanico-danubiano.
Altre nubi si vanno addossando ai crinali appenninici settentrionali, tra il Levante Ligure e l’Alta Toscana, ma per il momento non risultano particolarmente consistenti ed in grado di dar luogo a precipitazioni. Questi primi disturbi nuvolosi sono solo l’antipasto di quella che sarà la situazione dei prossimi giorni, con nubi che porteranno clima piuttosto uggioso su gran parte del Nord e sulla Toscana.
Nel frattempo, le temperature stanno rapidamente salendo, in qualche caso su valori già al di sopra della media. Le punte più elevate si sono raggiunte in Sicilia, con 20-21 gradi a Messina e Catania. Clima mite anche al Nord, con ampia escursione termica per il soleggiamento, al momento ancora efficace e non disturbato nemmeno dalle nebbie, finora assenti. Il rialzo termico continuerà nei prossimi giorni in particolare al Centro-Sud, ove si respirerà aria quasi settembrina, piuttosto che d’autunno inoltrato.