Un nuovo scossone meteo, in questo Luglio un po’ capriccioso, ha aperto quest’inizio settimana. Nel week-end avevamo anticipato l’arrivo di una stilettata frontale d’origine nord-europea per la seconda parte della giornata di Domenica sul Nord, che non è mancata all’appuntamento estendendosi in maniera graduale, durante la giornata di ieri, in direzione del medio-alto versante adriatico.
Il brusco cambiamento trova ragion d’essere nello sprofondamento del nucleo ciclonico a carattere freddo, da più giorni posizionato sulla Penisola Scandinava, verso l’Europa Centro-Orientale. Il nucleo freddo in quota si è propagato in direzione del Nord-Est, ove è giunta la parte più corposa dell’avvezione fredda, tale da portare spruzzate di neve sui rilievi alpini a quote significativamente basse per il periodo, attorno ai 2000 metri d’altezza.
Questa vasta circolazione ciclonica, in evoluzione a cut-off, è annessa alla discesa di un ramo frontale verso i Balcani, ma la cui coda scorre lungo il Mar Adriatico. Questo ha determinato forti temporali lungo le regioni centrali appenniniche ed adriatiche, con la genesi di un minimo barico al suolo sul Mar Ionio.
In queste ultime ore, il peggioramento più cruento si è spostato verso S/SE, coinvolgendo parte delle aree appenniniche meridionali, ma anche numerose zone costiere. Un intensa cella temporalesca, in costante autorigenerazione, sta colpendo il Golfo di Gaeta, estendendosi anche a parte della costa settentrionale campana ed aree interne appenniniche in genere.
Altre celle temporalesche interessano Basilicata e Puglia, anche in questi casi ulteriormente esaltate dall’effetto del riscaldamento diurno. Sono segnalate grandinate di violenta intensità (chicchi come noci) in zone assolutamente non avvezze a tali fenomeni in questo periodo, persino su alcune località costiere pugliesi come Taranto o Lecce. La grandine costerà inevitabili danni alle produzioni agricole.
Quest’esplosione convettiva su parte delle regioni meridionali è principalmente dovuta al contrasto fra gli ultimi refoli d’aria calda pre-frontale, sospinta da correnti sud-occidentali, e l’imminente invasione d’aria decisamente più fredda a tutte le quote.
Oltre ai temporali, l’altro effetto principale è il tracollo delle temperature, che ora si è sentito maggiormente su alcune regioni, in particolare sui versanti orientali del Centro-Nord. L’attuale disposizione barica porta infatti le correnti settentrionali nei bassi strati ad aggirare l’Arco Alpino per poi tuffarsi con forza lungo l’Adriatico.
La depressione al suolo, in attuale evoluzione sul Canale d’Otranto e sul Mar Ionio, sta determinando l’arrivo dell’aria più fredda da nord solo in queste ore su Puglia, Calabria e mari circostanti. Pertanto sull’estremo Sud il calo termico si avvertirà in misura ancora maggiore nella giornata di domani.
Per quanto concerne le restanti regioni della Nazione, si segnala moderata stabilità soprattutto sul Nord-Ovest (esteso a buona parte della Val Padana), sull’Alto Tirreno ed in Sardegna. In queste aree. Queste zone possono godere maggiormente del respiro periferico dell’ala orientale dell’Alta Pressione, dominante sui paesi dell’Europa Occidentale.
Qualche temporale, infine, si è generato in queste ore più calde anche sul Triveneto, in particolare sul Friuli. Nonostante l’avvenuto passaggio frontale, l’aria resta fortemente instabile per la vicinanza del nucleo freddo in quota, con isoterme di ben -20°C in passaggio a poco più di 5600 metri d’altezza.
Questo carico d’aria fredda in quota scivolerà nel corso della giornata di domani verso sud-est, fino al Basso Adriatico. Ciò garantirà ancora instabilità sparsa su parte delle regioni centro-meridionali, con ulteriore peggioramento in serata e nella notte su giovedì 24 Luglio, in particolare sul Molise e lungo le coste pugliesi, per il transito di un’attiva linea d’instabilità.