L’obbiettività dev’essere una prerogativa di chi si occupa di previsioni meteo. Ancor più allorquando si trattano tendenze a lungo termine.
I social network oggigiorno sono diventati un prezioso alleato, ma anche “un’arma di distruzione di massa”. Non c’è filtro, quindi ci si deve abituare tanto agli elogia quanto alle critiche accese. E tra le critiche, talvolta, c’è quella di mostrare poca obbiettività.
Bene, “leggendo queste righe qualcuno potrà e dovrà ricredersi”.
Non facciamo il tifo né per il caldo africano, né per il gelo russo. Sono situazioni estreme e in quanto tali non possono che preoccuparci. D’estate la persistenza della calura può causare effetti preoccupanti alla nostra salute, alle nostre piante, al nostro territorio, alle nostre città.
D’inverno ecco che il gelo può avere effetti comparabili, e non solo in Italia, abbiamo descritto questi giorni i disagi che ci sono stati in Germania e Francia per le nevicate.
La sola, grande differenza è che negli ultimi decenni ci siamo abituati a possenti ondate di caldo, non certo a eventuali ondate di gelo. Gelo che, lo saprete, è il tema principale degli ultimi giorni. Gelo che, se i modelli matematici dovessero proseguire per la loro strada – pur con le normali variazioni del caso – potrebbe colpire l’Italia.
Due, al momento, le ipotesi prevalenti: il transito a nord delle Alpi, oppure il transito proprio sul nostro Paese.
In quest’ultimo caso ci sarebbe poco da stare allegri perché date le temperature mostrateci dai modelli matematici, si tratterebbe di un evento di portata potenzialmente “molto rilevante”. Badate bene, certe temperature sono deleterie sia che puntino verso l’alto sia che puntino verso il basso. Tra i lettori ci sono anche i meteo-appassionati, è vero, ma difronte a situazioni potenzialmente estreme ci si deve vestire della casacca del tifo e valutare seriamente le possibili conseguenze.
Il gelo estremo è causa di danni ingenti, disagi. Pensate a coloro che sono costretti a muoversi per necessità di salute, non è che possono rimandare una terapia perché nevica, perché ci sono interminabili code, perché i mezzi pubblici sono in ritardo o bloccati.
Anche il gran caldo è causa di danni, di disagi. Rammenterete di certo cosa abbiamo patito durante la scorsa estate, con le ripetute ondate di calore, con quella poi della prima decade di agosto che fu di portata storica.
Con ciò chiudiamo, invitiamo ancora una volta a seguirci con attenzione perché è in ballo qualcosa di davvero notevole. Se non sarà in Italia sarà in Europa, non cambierà nulla perché noi saremo qui a parlarne con voi.