Finalmente un po’ di bel tempo:
pur trattandosi dell’Alta Africana e pur trovandoci a dover affrontare un’anomalia termica persistente, la rimonta anticiclonica è da accogliere con estremo favore. La lunga sequela atlantica sta per volgere al termine e su molte regioni si scorgono, nitidamente, i cenni inequivocabili del miglioramento. Le schiarite stanno prendendo il sopravvento e le piogge stanno per congedarsi. Il quadro anticiclonico si colorerà di tinte più vive durante il weekend, quando il sole bacerà spesso il nostro Paese e il clima diverrà mite. Vedremo tuttavia come il rialzo delle temperature sia da circoscrivere alle massime, perché le minime risentiranno dei cieli sereni e delle inevitabili inversioni termiche.
Da un’emergenza all’altra:
cessata l’allerta maltempo, resta l’emergenza frane. La situazione più critica è in Liguria, dove intere frazioni risultano tutt’ora isolate. Ma si registrano condizioni di criticità elevata anche in Piemonte, Lombardia, Triveneto e in alcune aree della Toscana Settentrionale. Purtroppo per porre rimedio a tali sfracelli non basteranno 3-4 giorni di bel tempo. Occorreranno anni e opere idrauliche di una certa portata, ovviamente con esborso economico rilevante. La speranza è che l’incedere della stagione, procediamo verso l’inverno, possa scongiurare nuovi diluvi torrenziali.
Cambia l’impianto circolatorio:
il ritorno dell’Alta Pressione si deve alla modifica, sostanziale, nella morfologia delle grandi depressioni atlantiche. L’allungamento a sud, direzione arcipelago delle Azzorre, implementerà la mite risposta subtropicale. L’aria caldo-umida affluirà soprattutto in quota, dove si percepiranno i maggiori effetti della stabilità, mentre al suolo vi saranno dei fenomeni che limiteranno – specie di notte – un rialzo termico altrimenti spropositato.
Temperature capovolte:
come promesso, andiamo ad analizzare l’andamento termico. Le massime aumenteranno, vuoi per il soleggiamento vuoi per l’apporto caldo-umido di cui sopra. Di giorni avremo un clima gradevole, mite, con punte locali superiori ai 15°C. La notte, al contrario, farà freddo. I cieli sereni faciliteranno la dispersione del calore diurno accumulato nei suoli. Calore che verrà rilasciato in atmosfera e verrà scalzato dall’aria fredda – notoriamente ben più pesante. I termometri scenderanno di parecchi gradi e potrebbero realizzarsi gelate in molte città d’Italia.
Tornerà l’Atlantico:
ma stavolta sarà un Atlantico diverso, perlomeno è quel che suggeriscono i vari modelli di previsione. Come accennato in apertura, la maggiore ondulazione del getto d’aria che scorre alle alte quote dell’atmosfera faciliterà l’ingresso di una saccatura nord atlantica. I venti nordoccidentali, decisamente più freschi, porteranno un calo delle temperature e scongiureranno pericolose stasi precipitative. Precipitazioni che potrebbero risultare comunque consistenti, tanto per il persistente blocco anticiclonico sull’Europa orientale quanto per i contrasti che scaturiranno tra l’aria mite preesistente e quella fresca in arrivo.
E il freddo?:
i modelli deterministici stanno provando, da giorni, ad inquadrare gli effetti di alcune interessanti dinamiche a carico del Vortice Polare. Nei precedenti editoriali s’è parlato, a ragion veduta, di un Vortice disturbato con effetti invernali evidenti in varie parti dell’emisfero boreale – ad esempio USA e Asia centro orientale. Oggi confermiamo un temporaneo ricompattamento della struttura ciclonica, che dovrebbe condurci all’incursione nord atlantica succitata. Ma occhio allo step successivo, perché potrebbe trattarsi di una ridistribuzione delle vorticità potenziali con spostamento del nucleo principale verso il comparto euro-asiatico. A quel punto si potrebbero porre le basi per una prima irruzione artica o artico-continentale nella prima settimana di Dicembre. Intendiamoci, trattasi di ipotesi realizzate sulla base di un’attenta analisi stratosferica, non di certezze.
Focus: evoluzione sino al 02 dicembre 2014
Si prospettano giornate soleggiate, o con poche nubi significative. Il clima sarà mite di giorno, freddo durante la notte e le inversioni termiche notturne faciliteranno la comparsa di nebbie e nubi basse in alcune zone d’Italia. Ad inizio della prossima settimana potrebbe giungere qualche spiffero d’aria relativamente fredda da est, con variabilità crescente ma con pochi fenomeni associati.
A partire da metà settimana prossima tornerà in auge l’Atlantico, che invierà una profonda saccatura nel cuore del Mediterraneo incentivando un severo peggioramento del tempo. Peggioramento che proporrà un quadro termico più consono al periodo e fenomeni meno persistenti, seppur localmente violenti. La ventilazione prevalente dovrebbe essere quella di Maestrale, quindi fresca, e le temperature dovrebbero riportarsi verso valori più consoni al periodo. Il quadro descritto dovrebbe traghettarci al mese di Dicembre.
Evoluzione sino al 07 dicembre 2014
Nella prima settimana del nuovo mese, che ricordiamo sancirà l’avvio ufficiale dell’inverno, potrebbe realizzarsi la prima ondata di freddo stagionale.
In conclusione.
L’autunno mostrerà nuovamente i muscoli, ma con dinamiche meno pericolose rispetto alle precedenti. Dopodiché potrebbero manifestarsi i primi cenni invernali, un inverno che a nostro avviso potrebbe risultare ben diverso da quello sostanzialmente anonimo dello scorso anno.