Fa freddo:
anche se alcuni dissentiranno, negli ultimi giorni è arrivato il freddo. Non si è trattato certo di un’irruzione memorabile, ma almeno dobbiamo dargli atto d’aver ripristinato valori termici più consoni al periodo. Su alcune regioni si è varcata, stavolta in negativo, persino la soglia della normalità stagionale. Ad aiutarci in tal senso è stato soprattutto il freddo notturno, facilitato dalla pulizia dei cieli e dalle conseguenti inversioni termiche. Anche stamane, ad esempio, molte città d’Italia – Centro Nord soprattutto – hanno avuto consistenti gelate.
Cenni di cambiamento:
restando alla strettissima attualità, ovvero alla giornata odierna, dobbiamo ragguagliarvi necessariamente sui primi cenni di cambiamento. Le nubi che stanno affluendo sul Mar Ligure, destinate ad alcune regioni del Nord – in primis ovviamente la Liguria – ci dicono che il vento sta mutando direzione. Via il Grecale, ecco riaffacciarsi il Libeccio. E sappiamo bene che Libeccio significa aria umida, meteo localmente uggioso e clima mite.
Le dinamiche continentali:
per comprendere al meglio l’evoluzione futura riteniamo importante soffermarsi sulla distribuzione barica continentale. Come ben saprete il nord Europa è scosso da una potentissima tempesta atlantica, denominata Alexandra, evidentemente scaturita dalla vivacissima attività ciclonica oceanica. A sud, direzione Europa occidentale, è riapparso l’Anticiclone delle Azzorre collocato grossomodo nelle lande d’appartenenza. L’enorme gradiente barico, nient’altro che la differenza di pressione, tra le due strutture antagoniste ha provocato i devastanti effetti ciclonici in varie Nazioni dell’Europa settentrionale.
Remake autunnale:
ciò detto, quanto avverrà sul nostro Paese nei prossimi giorni dipenderà essenzialmente dalle dinamiche a carico delle due strutture ed in particolare per mano della tempesta atlantica. Il distacco di un vortice ciclonico secondario costringerà l’Alta delle Azzorre ad una rimodulazione morfologica e all’apertura di un varco sulla Penisola Iberica. Qui si verrà ad isolare un’ampia perturbazione che pian piano traslerà verso est fino a coinvolgerci direttamente. Inizialmente avremo infatti effetti marginali, dettati da crescenti sbuffi d’aria umida che arrecheranno nuvolaglia e pioviggini su alcune regioni.
Futuro incerto:
rispetto alle proiezioni passate, proposte in analisi lunedì e mercoledì, dobbiamo constatare una rivisitazione degli scenari a lungo termine. La maggiore ingerenza anticiclonica alle nostre latitudini potrebbe infatti dirottare le irruzioni artiche sull’Europa orientale, lasciandoci in mano al bel tempo e al clima mite. Tale andamento sembrerebbe poterci accompagnare alle festività natalizie, ma basterebbero cambiamenti della disposizione della struttura anticiclonica per riproporci tesi evolutive orientate al freddo. Staremo a vedere.
Focus: evoluzione sino al 25 dicembre 2014
Nel fine settimana si avvertirà un graduale cambiamento nelle regioni del Nord e sulle tirreniche, dove affluiranno nubi localmente consistenti che daranno luogo ai primi piovaschi. Nella prima metà della prossima settimana si manifesterà un più vivace peggioramento indotto dall’arrivo della struttura ciclonica di cui sopra. Le precipitazioni potrebbero risultare abbondanti, localmente anche a carattere di rovescio temporalesco. Confermiamo venti in prevalenza occidentali, o meridionali, e temperature in generale sensibile aumento.
Risolta la crisi perturbata, ecco che la propaggine orientale dell’Alta delle Azzorre potrebbe spingersi con maggior decisione verso l’Italia innescando una fase di tempo stabile soleggiato. Da valutare eventuali sbuffi d’aria fredda diretti principalmente all’estremo sud, quale conseguenza di una circolazione secondaria che potrebbe instaurarsi sull’Europa orientale.
Evoluzione sino al 30 dicembre 2014
Difficile, a questo punto, orientarsi su questa o quell’altra ipotesi. Dovremo tenere sott’occhio l’Alta delle Azzorre – vista in gran forma – e le eventuali incertezze del Vortice Polare. Al momento si potrebbe propendere per un tipo di tempo relativamente incerto e moderatamente freddo.
In conclusione.
Inverno che sembrava aver intrapreso la strada giusta e che invece subirà una battuta d’arresto importante per mano dell’Atlantico. La speranza è che si possa scongiurare la persistenza osservata in autunno.