Stiamo vivendo signori una stagione storica, quello che sta accadendo in Russia in questi giorni non si verificava da anni, il generale di tante battaglie, il responsabile della disfatta napoleonica di Lipsia e della sconfitta del “mostro” nazista, è tornato a fare visita agli antichi lidi dove ha per anni sostato regalando inverni memorabili a tutta l’Europa.
Oggi stiamo, nell’indecisione più totale, cercando di capire se il freddo e il crudo inverno arriveranno anche in Italia. Ma questo articolo vuole invece guardare, come al solito, più avanti. Le dinamiche stratosferiche, infatti ci dicono dell’avvio della quarta pulsazione termica in alta stratosfera della stagione e della previsione di un totale split del vortice polare ad opera di un anticiclone stratosferico in veloce espansione verso gli strati piu’ bassi.
Adesso quello che voglio sottolineare, è che al di là delle espressioni modellistiche, indecise sulla linea da seguire perchè logicamente poco avvezze in questi anni ad avere a che fare con una potente figura come l’Anticiclone russo, poco possono di fronte a situazione obbiettivamente anomala come quella di quest’anno. Vorrei a tal proposito fare una digressione: quanti inverni abbiamo avuto negli ultimi anni, con formazione di alte dinamiche reponsabili di cuscinetti gelidi come quelli che stanno dominando la Val Padana da circa sessanta giorni? Quante volte si sono registrati records, come quelli registrati in Val Padana, senza afflussi freddi rilevanti, come quest’anno?
Insomma quello che voglio dire è che le dinamiche troposferiche e stratosferiche attuali sono di indubbia eccezionalità, nel quadro degli inverni degli ultimi dieci anni, almeno, e ho paura che il peggio debba ancora venire. Quel mostro gelido ad est non è destinato a esaurirsi, come alcuni modelli (GFS in primis) propongono oggi, ma a rinvigorirsi grazie a nuove irruzioni fredde derivanti da successivi major warming.
In ultima analisi, io credo che si stia per imboccare la fase più fredda invernale che non si esaurirà assolutamente con la fine del mese ma potrebbe tenerci compagnia a lungo, almeno fino alla metà del prossimo Febbraio. Non dimentichiamo a tal proposito le indicazioni sulle anomalie termiche espresse in Gennaio dal NOOA che prevedevano per l’europa mediterranea un febbraio gelido. Insomma attenti all'”orso”, ora che è arrivato pare non voglia lasciare la presa…