DECOLLA L’INVERNO? – In meteorologia c’è una stretta connessione tra le dinamiche nella stratosfera e nella troposfera. La parola “stratwarming” è un vocabolo che ormai tanti di voi associano alle ondate di gelo: effettivamente i riscaldamenti improvvisi e repentini in sede artica a livello della stratosfera vanno a destabilizzare il Vortice Polare nella troposfera, così da determinare scenari atmosferici favorevoli alle incursioni artiche verso le medie latitudini. Attualmente la situazione è però totalmente opposta: siamo infatti in presenza di un processo di raffreddamento della stratosfera in sede artica, fattore che indurrebbe verso un Vortice Polare troposferico più potente e compatto, con accelerazione dei flussi zonali e inibizione degli scambi meridiani. Conseguentemente a ciò vi sarebbero minori possibilità di colate artiche alle nostre latitudini. Nonostante i fattori sfavorevoli appena indicati, in realtà stiamo monitorando un Vortice Polare troposfera disturbato ([url=https://www.meteogiornale.it/notizia/25369-1-split-del-vortice-polare-conseguenze-italia]probabile SPLIT, come tracciato dal collega Aldo Meschiari[/url]) e così sarà anche nell’evoluzione da qui a fine mese: i due piani (stratosfera e troposfera) non vanno a braccetto e pertanto si creano le condizioni per un calo dell’Arctic Oscillation verso valori negativi, con scenari invernali che riguarderanno più da vicino anche il Vecchio Continente.
LE NOTIZIE DALLA STRATOSFERA – Attenendoci alla parte della stratosfera, abbiamo già detto che il Vortice Polare sta registrando un raffreddamento: a questo punto entra in gioco l’indice NAM ( North Annular Mode ) che, per semplificare, va a monitorare lo stato del Vortice Polare a tutte le quote tropo-stratosferiche evidenziando quelle che sono le anomalie di geopotenziale ai vari livelli. In sostanza quest’indice ci da una valutazione più completa dell’andamento del Vortice Polare a tutte le quote, che non è altro che la trottola d’aria gelida che ruota attorno al Circolo Polare Artico. Le attuali anomalie geopotenziali negative in stratosfera sono legate proprio al raffreddamento in atto. C’è a questo proposito un valore cosiddetto di soglia critica della NAM, pari a +1.5°C che, in caso di avvenuto superamento, va ad avere ripercussioni sul vortice polare troposferico per i successivi 45-60 giorni. Attualmente questo valore è stato raggiunto e di poco superato: secondo tale teoria, ciò significa che la stratosfera, raffreddandosi più del normale, andrebbe a condizionare l’andamento del Vortice Polare nella troposfera per le prossime settimane, il quale andrebbe ad approfondirsi maggiormente inibendo i sussulti freddi dal Polo verso le nostre latitudini.