Se dal Nord America continuano a giungere notizie di gelo epocale, non altrettanto si può dire per l’Europa ove l’inverno continua a stentare non poco e si mostra parzialmente sottotono anche in questo scorcio finale di stagione. Lo possiamo appurare chiaramente dalla mappa delle anomalie termiche dell’ultima settimana: ciò che manca sono i serbatoi di grande gelo alle alte latitudini ed inevitabilmente le temperature appaiono spropositamente sopra la norma sulle aree più settentrionali del comparto russo-scandinavo. In queste zone le medie termiche sono state superiori anche di 10-12 gradi rispetto alla norma stagionale.
Così come nel resto di febbraio, anche gli ultimi 7 giorni hanno comunque visto l’azione di veloci irruzioni fredde che poi si sono accanite su latitudini più basse, come nel caso del Mediterraneo Orientale soprattutto fra la Turchia ed il Vicino Oriente (freddo e nevicate localmente anche eccezionali). Afflussi d’aria fredda di matrice polare-marittima continuano a mantenere l’inverno in qualche modo vivace anche lungo il comparto occidentale europeo, con lievi anomalie termiche negative. L’Italia tende in parte a risentire di questi moderati affondi freddi e perturbati: non sarà l’inverno crudo, ma è difficile poter pretendere di più.