Siamo dinanzi ad una falsa partenza dell’inverno: è un inizio di stagione molto in salita per gli amanti di freddo e neve, con una situazione che probabilmente rimarrà penalizzante ancora per alcune settimane. La causa principale è legata al forte raffreddamento stratosferico del Vortice Polare, che si è ormai propagato anche ai piani bassi troposferici. La forza del Vortice Polare in stratosfera si misura tramite l’indice NAM (North Annular Mode), con l’andamento emisferico descritto lungo tutta la colonna verticale dell’atmosfera (alla quota di 1000 hPa il NAM coincide perfettamente con l’AO, Arctic Oscillation). Ebbene, già ormai dagli ultimi giorni di novembre è stata raggiunta la soglia critica del North Annular Mode, pari a 1.5.
In questo momento il valore numerico del NAM è ulteriormente salito fino alla soglia di 2.2, con ulteriore raffreddamento del Vortice Polare. La statistica evidenzia come in queste situazioni il Vortice Polare resta compatto su se stesso e si verificano condizioni adatte a temperature miti alle medie latitudini, con le perturbazioni oceaniche che tendono a scorrere oltre il 60° parallelo. In base alla teoria di Baldwing e Dunkerton, è molto bassa la possibilità che si possano verificare, in tali situazioni, ondate di freddo importanti alle medie latitudini, sebbene non nulla. In genere, prima che una tale forza e compattezza del Vortice Polare venga ribaltata, ci vogliono settimane. E’ probabile quindi che continueremo verso un inverno poco spumeggiante almeno per tutto quel che resta del mese di dicembre.