Finora l’inverno si è mostrato poco ed in maniera assai timida. Stiamo cercando negli ultimi giorni di provare a vedere eventuali spiragli per i quali l’inverno possa in extremis mostrare il suo vero volto. Le tradizioni popolari lasciano ancora sperare? Domani, 2 febbraio, si celebra la Candelora, una festività cattolica che si porta dietro una serie di proverbi popolari, decisamente legati con la meteorologia. La Candelora, per la sua collocazione a “mezzo inverno”, viene infatti presa in considerazione dalle varie tradizioni popolari tramandate da generazioni, come segnale predittivo su cosa potrebbe riversare la seconda parte della stagione fredda. In realtà i detti legati alla Candelora variano da zona a zona sulle varie regioni d’Italia, tanto che in diversi casi il significato dato viene visto in senso addirittura del tutto opposto.
Tra i più famosi, il proverbio particolarmente noto a Roma recita: Quanno viè la Candelora da l’inverno sémo fóra, ma se piove o tira vènto, ne l’inverno semo dentro. In sostanza, sulla base di questa tradizione, la Candelora sancirebbe la fine dell’inverno, a meno che il meteo non sia piovoso o ventoso. Un significato equivalente va attribuito anche ad uno fra i proverbi più in voga sulla Lombardia che, tradotto, recita: Madonna della Candelora dall’inverno siamo fuori, Se piove o tira vento nell’inverno siamo dentro. Come detto, in certi casi il proverbio suona all’opposto, come in Romagna: Per la Candelora, se piove o nevica, dall’inverno siamo fuori; ma se non piove, abbiamo ancora quaranta giorni di inverno. Un altro proverbio famoso, di uguale interpretazione, recita: Candelora scura dell’inverno non si ha paura.