Oggi riprendiamo l’argomento per vedere come si procede. Anzitutto parlammo della poderosa anomalia tra Scandinavia e Russia, causa stazionamento di possenti anticicloni. In passato, nel mese di ottobre, tale situazione si verificò 42 volte dal 1850. E scoprimmo che molti di questi inverni ebbero almeno un mese più freddo della media. Quale? Dicembre fu più freddo di 0,5°C per 14 volte. Gennaio 15 volte mentre febbraio 16 volte.
Passando alle anomalie termiche oceaniche. Abbiamo appurato che siamo entrati in un blando regime di ENSO negativo (La Nina), mentre continuano ad alternarsi fasi positive e negative nel SOI. Questo suggerisce un disacoppiamento tra atmosfera e oceani. Nel nord Pacifico registriamo un sostanziale raffreddamento, ovvero una situazione completamente diversa da quanto accaduto l’inverno scorso. Il nord Atlantico, al contrario, sembra mostrare timidi cenni di ripresa termica dalle possenti anomalie negative.
La QBO resta occidentale anche se, come sappiamo, dovremmo essere in fase opposta. L’attività solare rimane a livelli molto bassi, in ulteriore diminuzione rispetto alla scorsa settimana. In soli 2 mesi (da settembre) c’è stata una forte riduzione e l’attuale ciclo solare (SC24) continua a seguire da vicino il ciclo solare 1878-1890 (SC12)
Infine la superficie innevata in Russia, Scandinavia e Europa orientale si mantiene su livelli record. E’ un comportamento simile al 2012 ma con questo non possiamo dare per scontato che l’inverno vada nella medesima direzione. Occorrerà attendere ancora un po’ per comprendere come realmente potrebbe essere il prossimo trimestre freddo. Continuiamo a monitorare…