Meteo piatto, sempre uguali, pochissime precipitazioni, neve quasi assente, inquinamento e stasi atmosferica: sono questi gli ingredienti di questo acerbo inverno 2020, davvero una delusione per chi desiderava gelo e neve.
Andiamo a fare un’analisi un poco più ampia rispetto a quello che si penserebbe a prima vista: se da noi l’inverno è stato scadente, altrove è stato pure peggio!
Stiamo dicendo che, in una situazione meteo davvero anomala, l’Italia ha registrato anomalie medie inferiori rispetto ad altri posti.
Mancanza di neve in Scandinavia e Russia, 28 gradi nel sud della Francia, niente neve a Istanbul, montagne spoglie anche in Giappone: sono tutti ingredienti di un clima davvero fuori controllo.
Negli anni passati è capitato qualche invernata poco felice (detto impropriamente “non-inverno”, anche se una stagione invernale NON SI GIUDICA SOLAMENTE IN BASE ALLA NEVE, ma anche da altri fattori), ma quest’anno si è andati davvero oltre. Le anomalie meteo climatiche di questo inverno sono ENORMI, spaziano su quasi tutto il continente europeo e su buona parte della Russia. Insomma, non è stata un’anomalia locale come l’inverno passato, ma molto, molto più ampia.
Ed è per questo motivo che quest’anno la situazione desta più di una preoccupazione, poiché tali e vaste anomalie, mediate su mesi e mesi, fanno davvero paura: se non diamo un taglio alle emissioni di CO2 a livello globale, rischieremo che nei prossimi decenni questo inverno verrà considerato freddo e la neve sarà un lontano ricordo.
Ci si domanda che succederà nel futuro, ebbene, i cambiamenti climatici non dovrebbero essere così poderosi da escludere possibili ondate di gelo nei prossimi anni. Appena nel Febbraio, Marzo 2018 ci fu il Burian, il gelido vento dalla Russia. Ciò non vuol dire che il clima è cambiato.
Nel video che segue, una tempesta di neve oltre il crinale alpino.
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