Ecco il bilancio conclusivo dell’ultimo trimestre invernale che, come nelle attese, è risultato davvero caldo, sulla base di quelli che sono i dati dell’Istituto ISAC-CNR. Non poteva essere altrimenti, ancor più dopo un febbraio che è risultato il più caldo della serie storica degli ultimi due secoli (guarda qui per ulteriori approfondimenti). L’inverno da poco concluso (periodo meteorologico dal 1° dicembre al 29 febbraio) ha avuto un’anomalia pari a +1.72°C ed è stato il terzo più caldo dopo gli inverni del 2006/2007 e del 2013/2014.
Innegabile il contributo del riscaldamento globale, ai massimi livelli negli ultimi mesi a seguito del picco di El Ni ño. Si è avuto un andamento del clima decisamente schozofrenico: poteva essere un inverno record anche per la penuria di precipitazioni, risultate scarsissime nei mesi di dicembre e gennaio costantemente anticiclonici. Febbraio ha visto invece piogge abbondante ed il dato complessivo trimestrale ha visto un deficit pluviometrico del 22%.