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Invadente Alta Pressione Russa, ma attenti alle gocce fredde

di Ivan Gaddari
24 Ott 2011 - 13:59
in Senza categoria
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Sul finire della settimana sembra aprirsi un'evoluzione potenzialmente pericolosa: una goccia fredda andrebbe ad isolarsi a ridosso della Sardegna, esponendo l'Isola e poi le regioni ioniche a piogge di forte intensità. Al Nord, invece, l'inserimento di una propaggine anticiclonica dovrebbe garantire condizioni relativamente migliori, seppur in un quadro di persistente variabilità. Rielaborazione grafica a cura della Redazione del Meteo Giornale.
L’Autunno ci riprova:
stavolta sarà un vero e proprio fronte proveniente dall’Atlantico. Si caricherà d’energia non appena entrerà a contatto col Mediterraneo e attraverserà l’intera Penisola. Pioverà a dirotto su molte regioni, tanto da non escludere il rischio di qualche nubifragio. Fortunatamente sarà un passaggio rapido, che però lascerà in dote un’evidente variabilità. Variabilità che spesso sfocerà in instabilità.

La porta Atlantica si richiude?:
Così parrebbe. E sapete di chi sarà la colpa? Dell’Alta Russa. Non ci si faccia però trarre in inganno dalla matrice anticiclonica, non si prospetta alcuna ondata di freddo. L’abbiamo menzionata perché eserciterà un’azione di blocco alle perturbazioni atlantiche. Si verrà a creare una congiunzione con l’Alta delle Azzorre, ma prima che ciò avvenga altre masse d’aria umida riusciranno ad inserirsi tra la Penisola Iberica e il nord Africa.

Pericolosa goccia fredda:
le masse d’aria umida indicate pocanzi sembrano in grado di isolare un’ampia struttura ciclonica ad alta quota. E’ quella che in gergo abbiamo più volte definito come “goccia fredda”. I più autorevoli Modelli sono concordi nel posizionarla tra la Spagna, le Baleari, la Sardegna e il nord Africa. In passato è successo varie volte che strutture bariche di quel tipo causassero vere e proprio alluvioni sulla seconda delle due Isole Maggiori. L’evoluzione verso Levante sarebbe lenta, anche perché ostacolata dalla presenza della propaggine anticiclonica russo-scandinava.

E l’Atlantico?:
Al momento sembra volersi concedere una pausa, anche se va detto che sinora non è che abbia esercitato chissà qualche grande pressione. Un suo ritorno sembra profilarsi nella prima settimana di Novembre, data che indicammo anche nei precedenti editoriali come la più propizia ad un vero e proprio cambio di marcia stagionale.

Le temperature?:
Domanda lecita. Al momento sembra scongiurato un rialzo tale da riproporre valori oltre norma. Sia perché l’Alta Russa potrebbe convogliare un po’ d’aria fresca, sia perché laddove prevarrà l’instabilità il sole non avrà modo di favorirne un rialzo. Si procederà grosso modo a ridosso delle medie sino alla conclusione d’Ottobre. Forse anche la prima settimana di Novembre.

Focus: evoluzione sino al 06 novembre 2011
Siamo in attesa di un severo peggioramento delle condizioni meteo. Forti piogge cadranno per circa 48 ore, ovviamente distribuite un po’ dappertutto. Non mancheranno situazioni di criticità, probabilmente su alcune delle regioni tirreniche e ioniche. Seguirà una fase di estrema variabilità o instabilità, mentre in vicinanza della Sardegna dovrebbe isolarsi quella goccia fredda di cui s’è discusso ampiamente in sede evolutiva. Goccia fredda che potrebbe determinare una forte ondata di maltempo sulle zone orientali e meridionali insulari, per poi traslare lentamente verso levante ed interessare parte del Centro Sud.

Seguirebbe un miglioramento, peraltro già cominciato nelle regioni Settentrionali. Un miglioramento temporaneo, in attesa che si riapra la porta Atlantica e che altre perturbazioni si gettino nel Mediterraneo.

Evoluzione sino al 11 novembre 2011
Attenzione perché nella seconda decade di Novembre alcuni Modelli iniziano a intravedere una vivace irruzione Artica sull’Europa centro occidentale. Ipotesi da non escludere, considerando alcuni elementi barici a contorno. Ma avremo sicuramente modo di riparlarne, così da confermare o smentire.

In conclusione.
Che lo si voglia o no, questo è l’Autunno degli ultimi anni. Una continua alternanza tra alte pressioni, incursioni perturbate spesso devastanti e repentini sbalzi termici.

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