Questi ioni contribuirebbero a ridurre significativamente il livello di inquinamento presente nella nostra atmosfera. Si tratterebbe di una scoperta importantissimi perché prima si riteneva che solamente i fenomeni meteo come pioggia o vento fossero in grado di abbattere la quantità di particelle inquinanti.
I ricercatori hanno scoperto che le nubi producono una quantità inattesa di radicali idrossilici, componenti in grado di interagire con i composti organici presenti nell’atmosfera e eliminandoli dall’ambiente che ci circonda. Lo studio rivela che la formazione di questi composti sulla superficie delle nuvole avviene ad una frequenza 3-4 volte superiore a quanto stabilito sino ad oggi.
Secondo i ricercatori se questa reazione chimica non si verificasse i livelli di inquinamento atmosferico sarebbe insopportabile. Il paper della ricerca è stato pubblicato nella prestigiosa rivista scientifica statunitense Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS).