Intensi rovesci di neve “pesante”, molto bagnata, hanno imbiancato l’entroterra della Nuova Scozia, Canada orientale, nello scorso weekend. Al Kejimkujik National Park, presso Maitland Bridge, la precipitazione, tradotta in pioggia, è stata di 81 mm, e ha lasciato uno strato di neve di circa 75 cm. Presso Enfield, l’aeroporto di Halifax, che si trova nell’interno, lo spessore del manto bianco ha raggiunto i 38 cm.
Intense piogge e anche neve hanno interessato il deserto del Chihuahua, nel Messico settentrionale, da sabato scorso. A Nuevo Casas Grandes, nel nordovest dello stato di Chihuahua, a quota 1478, la precipitazione complessiva, fra pioggia e neve, è stata pari a 76 mm in 48 ore (fra sabato e domenica), e la domenica sera la neve al suolo raggiungeva i 50 cm. La media pluviometrica di novembre è di 19 mm.
In Texas, nel nordovest dello stato, la città di Amarillo si è fermata a 6,7°C di massima lo scorso lunedì. Siamo 8°C abbondanti al di sotto della media delle massime di novembre, che è 15,3°C. Questo freddo “texano” è correlato agli eventi messicani sopradescritti, in quanto proprio la depressione sul nord del Messico ha richiamato l’aria fredda sul suo lato occidentale.
Due persone sono decedute e cinque sono i feriti gravi in conseguenza di una grossa frana staccatasi a Delaford, a Tobago, nei Caraibi sudorientali, a seguito di 6 ore di pioggia intensa che ha martellato la zona lunedì 15 novembre. Vi sono stati allagamenti e frane anche a Lambeau, Carnee, Mt.Irvine, Turtle Beach, mentre tra Mt.St.George e Charlotteville una striscia di terreno lunga 18 miglia è stata coperta da fango e detriti. Non si contano fiumi e torrenti straripati, con moltissime abitazioni e attività commerciali invase da acqua e fango. Originata da una bassa pressione localizzata nei Caraibi orientali, la pioggia è caduta, sotto forma di rovescio, per circa 6 ore consecutive, a partire dalle 2 del mattino, ora locale.
Le autorità locali di Tobago hanno comunicato che i danni sono stati molto più severi di quelli portati dall’uragano Ivan, che attraversò parte dell’isola in settembre. Una prima stima parla di un danno complessivo tra 50 e 60 milioni di dollari.
Venti caldi e secchi continuano a investire il nordovest dell’Australia. Lunedì 15 a Port Hedland il vento ha raggiunto, nelle raffiche, intensità tra 30 e 40 miglia orarie e la temperatura è salita fino a 45,3°C. Notevoli anche gli estremi termici di Fitzroy Crossing, con il 43,4°C della massima, ma soprattutto il 30,4°C della minima.
Caldo anomalo per il periodo in Siberia, in particolare lungo il basso corso dello Jenisei e nella regione immediatamente a est del grande fiume. Lunedì 15 novembre, per esempio, Agata ha avuto estremi termici -1,9°/0,7°C, contro temperature medie (minime e massime) del mese di -31° e -23°C. Su questo episodio di “caldo” il meteogiornale ha dedicato un articolo di approfondimento.
Rimanendo in Siberia, ma più a est, è stata -43,9°C, all’opposto, la gelidissima minima di Ojmjakon, fermatasi a -37,2°C di massima. Nelle altre “capitali del freddo” minime di -39,2°C a Tompo e -35,3°C a Verhojansk
Lunedì 15 novembre temperature elevatissime sono state toccate sulla costa del Mar Rosso, nell’Arabia Saudita occidentale. A Yenbo è stata registrata una massima di 40°C, circa 8°C al di sopra della media delle massime di novembre. A Jeddah, dove la media delle massime di novembre è 32,7°C, la temperatura ha raggiunto i 39°C:
Intensi e prolungati rovesci temporaleschi hanno colpito parte della Tunisia, con Tabarka, nel NW del paese, che ha registrato 132 mm in 72 ore, fra le 6 GMT di sabato 13 e la stessa ora di martedì 15 novembre. Questo quantitativo è circa il triplo della media pluviometrica di novembre.
Ancora molto caldo nel Sahel. Il 15 novembre queste alcune massime: Niamey 40,1°C, Birni Nkonni 40,3°C, Linguere 38,5°C, Kaolack 38,7°C, Matam 37,6°C. Le prime due città sono in Niger, le altre in Senegal, nell’entroterra. Le medie delle massime di novembre sono rispettivamente 35°, 34°, 35°, 35°, 36°C.
Infine un cenno al forte vento in Croazia di domenica scorsa, 14 novembre, quando è stata misurata una raffica di bora a 215 km/h a Krk (Veglia in italiano), esattamente in una stazione posta sul ponte che collega l’isola di Veglia alla terraferma, nei pressi dell’aeroporto di Rjieka Omisalj. Il dato e’ ufficiale, confermato dall’Ente Meteo Croato. Fa impressione non solo la raffica ma il vento medio orario a 137 km/h! A Pago sarebbero state raggiunte punte di 240 chilometri orari in prossimità del ponte, ma questo dato non è invece ufficiale.