Si staglia maestosa la depressione molto profonda che ruota a nordest del Regno Unito e sta abbordando la penisola scandinava seguita da forti venti artici che saranno in grado di riportare la stagione invernale in cattedra su tutto il continente.
L’aria fredda già sta investendo l’Irlanda e la Scozia e qui le temperature sono scese visibilmente, mentre il resto del continente è ancora in attesa, con un quadro termico decisamente tiepido per la stagione.
Non fa eccezione nemmeno la Russia, che seppur con temperature vicine allo zero, presenta un quadro che per il periodo è davvero gradevole.
L’anticiclone ancora disteso a sud del continente, ha spostato i suoi massimi verso ovest sudovest e sta portando una sua propagine verso nord, mossa che agevolerà la discesa di aria artica su tutto il continente centrale ed orientale, dopo aver portato il gelo alla penisola scandinava.
Il tempo è perturbato su quest’ultima e sulla Scozia, compromesso anche a ridosso dell’esteso fronte freddo che al momento si trova disteso dal Mar Baltico ai Pirenei, ben visibile anche dal satellite: la sua parte attiva è chiaramente quella vicino al minimo di pressione ed agisce fin sull’Europa centrale, ma sarà l’aria fredda al seguito, anche questa ben netta e caratterizzata dalle nubi cumuliformi in discesa dall’Islanda a portare un deciso calo termico sul continente.
Ancora tranquilla la situazione a sud dell’Europa anche se non manca la nuvolosità proprio sul nostro paese, seppur priva di precipitazioni, essendo caratterizzata da nubi alte o strati nebbiosi.
Abbozzi di un cambiamento quindi si cominciano a notare anche dal satellite, anche se ancora ritroviamo le figure bariche ad infliggere la loro influenza sulle stesse aree, si denotano già i prodromi di quel passaggio che produrrà l’avvento della stagione invernale sul continente, che invece si trova in un prolungato periodo autunnale assai tempestoso per le aree settentrionali, flagellate da forti venti e precipitazioni notevoli e notevolmente tranquillo al meridione, sempre protetto dall’alta atlantica.
Possiamo parlare di anomalia termica generalizzata, soprattutto se si pensa ad un comparto orientale che in questa stagione dovrebbe avere valori nettamente sotto lo zero e che invece vive una situazione decisamente sopra la norma del periodo e da vari giorni.
La decisa attività dei vortici polari (oceanico e artico) ha causato tale scompenso prolungato, che si è tradotto in una netta scissione tra centro nord del continente e meridione dello stesso, negando ogni tipo di scambio tra la circolazione artica e quella subtropicale, con un acuirsi della violenza ciclonica sempre sulle stesse aree, con le conseguenze che la cronaca ci ha doverosamente illustrato.
Il futuro prossimo ci riserva un ritorno agli scambi meridiani, ma l’incognita resta viva: se i vortici polari, che subiranno un rallentamento della loro attività proprio nei prossimi giorni, dovessero ritornare subito dopo tale cambiamento del week-end a riprendere la loro intensa attività, potremmo rivivere un periodo piuttosto simile alla situazione sperimentata attualmente, con le conseguenze di un ritorno a condizioni anticicloniche per il sud del continente e perturbabilità oceanica al centro nord.
Prendiamo atto di ciò che intanto sta avvenendo e che avverrà nei prossimi giorni, lasciando il futuro alle carte di previsione elaborate dai vari centri europei ed americani, che con tanta difficoltà cercano di dipanare una assai difficile matassa meteorologica.