Sulla nostra Penisola è presente un campo di alta pressione di matrice subtropicale, responsabile delle alte temperature associate ad elevati tassi di umidità relativa dell’aria. Se da un punto di vista fisiologico, le colture agricole possono trarne importanti benefici, a patto che il fenomeno non sia particolarmente intenso o accompagnato da pesanti grandinate.
Sono difatti fenomeni quali la grandine, il forte vento, anche la pioggia troppo forte, a provocare danni meccanici o fisiologici, portando alle condizioni ideali per lo sviluppo di agenti fungini o insetti fitofagi in grado di arrecare forti condizioni di stress alle piante stesse.
Tuttavia, qualora si tratti di fenomeni moderati o meglio, deboli ma protratti nel tempo, le colture in pieno campo sono in grado di sfruttare le poche precipitazioni cadute. Il primo impatto è quello relativo all’apparato fogliare, diretto, in grado di trattenere parte dell’acqua piovana caduta e trasferirla agli organi vegetali della pianta.
Ma vi sono effetti prettamente indiretti, che esulano dal ruolo della coltura. Uno degli elementi certamente più importanti è la struttura del suolo, ossia la composizione in minerali e sostanza organica del terreno. Così come la struttura, ossia la disposizione nello spazio delle particelle, più o meno grandi, che lo costituiscono. Facciamo un esempio.
Un terreno sabbioso, dovuto allo disfacimento del granito, lascia scorrere l’acqua in profondità senza trattenerla. Un terreno argilloso pone invece il problema contrario, ossia il ristagno dell’acqua o lo scorrimento sopra di esso in caso di forti pendenze ed abbondanti precipitazioni. Nel primo caso possono intervenire le stesse piante, tralasciando chiaramente il ruolo svolto dall’uomo, in base al tipo di apparato radicale. Vi sono quelle ad apparato radicale profondo, come ad esempio il girasole, in grado di sfruttare le precipitazioni, anche se temporalesche ed anche se il terreno si presenta sciolto, sabbioso.
Insomma, risulta evidente l’importanza delle precipitazioni in qualsiasi momento dell’anno, specie nel corso di una stagione estiva come quelle in corso nella quale molte zone dello stivale soffrono pesanti deficit idrici.