Come più volte rimarcato in sede di previsione, gli ultimi giorni e quelli che verranno saranno caratterizzati da instabilità pomeridiana, specie nelle zone interne in prossimità dei rilievi, laddove il riscaldamento diurno risulta maggiore e l’azione mitigatrice del mare meno influente.
Ecco pertanto che si vengono a creare le condizioni ideali affinché si sviluppino improvvisi temporali, accompagnati da violenti rovesci e localmente raffiche di vento. Fenomeni certamente estremi, seppure nel loro piccolo, ma che possono arrecare serie preoccupazioni per gli addetti ai lavori del mondo agricolo e forestale.
Se difatti si guarda oltre i possibili attacchi fungini ai quali si fece riferimento nell’articolo precedente, vanno presi in considerazione aspetti concernenti danni di tipo meccanico alle parti verdi ancora in fase di accrescimento. Un discorso che tocca principalmente le colture erbacee, quali ad esempio le cerealicole, mentre risulta relativo qualora si considerino specie arboree quali le drupacee, certamente più resistenti dal punto di vista meccanico.
Ed allora, proprio riferendosi alle erbacee annuali o poliannuali a produzione primaverile-estiva, ecco che risulta importante un monitoraggio costante dell’accrescimento, soprattutto in fasi successive alla manifestazione dei suddetti eventi temporaleschi. Si può infatti prevenire il danno meccanico, quale ad esempio l’allettamento (o piegamento) delle giovani piantine a seguito di improvvisi colpi di vento oppure di precipitazioni particolarmente violente, operando tramite semplice pratiche agronomiche.
Tra queste si annovera, facciamo un esempio intuitivo e comunemente conosciuto anche dai non addetti ai lavori, la concimazione. Una pratica che si rivela fondamentale per il normale accrescimento delle piante. Una pratica che apporta quelle sostanze, minerali e non, di cui la pianta necessita affinché il ciclo biologico possa svolgersi senza particolari intoppi. In fasi climatiche come quelle descritte in precedenza, risulta fondamentale non eccedere con concimi di tipo azotato, capaci di aumentare la produzione di parti verdi, erbacee, e quindi mettere maggiormente a rischio la tenuta meccanica della pianta stessa.
Consigliamo pertanto la dovuta attenzione verso una fase che si preannuncia climaticamente delicata. Tuttavia le buona pratiche agricole vengono in soccorso delle colture e, se applicate con dovere, ne prevengono possibili danni sia di tipo meccanico che di tipo fisiologico.