NON C’E’ PIU’ L’ANTICICLONE – Quel che resta della depressione a carattere freddo, che ha imperversato per giorni sull’Europa Occidentale, si è ora spostato un po’ più ad est verso le nazioni centrali del Continente ed il cuore del Mediterraneo: lo si evince molto chiaramente dai sistemi perturbati transitati appena oltralpe, mentre sull’Italia l’ormai assenza della protezione anticiclonica ha favorito la nascita di temporali pomeridiani, ben visibili dalla loro forma tondeggiante, in varie zone interne della Penisola. L’anticiclone di natura sub-tropicale è decisamente arretrato ad est e la sua efficacia maggiore, in termini di stabilità, si avverte ormai solamente tra Mediterraneo Orientale, Turchia e Mar Nero. Le perturbazioni atlantiche si muovono solo ad alte latitudini, tra Islanda, Gran Bretagna e Scandinavia.
SERIE DI TEMPORALI GRANDINIGENI – Dopo una prima parte della giornata nella quale i temporali si sono limitati alle aree alpine dell’Alto Piemonte, nel primo pomeriggio l’instabilità è improvvisamente esplosa anche lungo l’Appennino: abbiamo già visto gli effetti allucinanti della [url=https://www.meteogiornale.it/notizia/27482-1-enorme-tornado-nel-modenese-nubifragi-e-grandine]supercella nella pianura modenese[/url], dove si sono avuti danni derivanti dallo sviluppo di un tornado e dalla grandine. L’ammasso temporalesco è poi risalito verso nord-nord/est, per via del flusso sud/occidentale in quota, e a subire le conseguenze di acquazzoni e grandinate intense è stato il Basso Veneto ed il veronese. Altri temporali, di portata meno violenta, hanno interessato anche le aree appenniniche interne di Abruzzo, Marche, la Lucania e l’entroterra della Sardegna, anche in questo caso con rovesci localmente forti ma localizzati.