La vasta area ciclonica in quota sul Mediterraneo, non più alimentata da significative infiltrazioni di natura atlantica, si è scissa in due tronconi: il primo nocciolo è traslato verso oriente tra Penisola Ellenica e Mar Nero, mentre il secondo perno depressionario si trova sul cuore della Penisola Iberica.
Quest’ultima insidia depressionaria, faticando molto più del previsto a portarsi in prossimità delle nostre regioni, fa comunque sentire il proprio respiro instabile attraverso un flusso di correnti relativamente fresche in quota, che penalizzano soprattutto il Centro-Nord, ove l’atmosfera presenta i maggiori segni d’incertezza.
L’assenza di una significativa figura anticiclonica di contrasto a tali vicine figure cicloniche favorisce il mantenimento di questa complessiva e vivace instabilità, che risulta solo limitata dalla parziale interferenza anticiclonica nord-africana, sopraggiunta sul Sud e sulle Isole.
A differenza di quanto accaduto la scorsa settimana, lo scenario odierno vede pertanto rovesci a carattere meno diffuso e prevalentemente legati al riscaldamento diurno. Per instabilità diurna si intendono quelle condizioni che favoriscono la nascita di nuclei temporaleschi nelle ore più calde della giornata, generalmente al pomeriggio e preferibilmente sui rilievi montuosi.
Queste condizioni sono tipiche della bella stagione e sono favorite dal sollevamento verso l’alto dell’aria calda, che tende a incentivare i moti convettivi e contrastare con l’aria più fresca presente in quota. Si possono in questo modo avere precipitazioni, anche intense, ma di solito molto localizzate, anche in assenza di veri e propri impulsi d’instabilità.
La vera anomalia di quest’inizio giugno va attribuita, nel complesso, alla persistenza delle medesime condizioni favorevoli all’azione instabile, derivanti dal costante afflusso di correnti fresche atlantiche. In quest’inizio di settimana, grazie ad un alleggerimento delle intrusioni d’aria fresca in quota, assistiamo ad una normale genesi temporalesca, ma nei prossimi giorni sono in vista nuove maggiori insidie instabili, come descriveremo fra poco, a causa della probabile penetrazione di nuclei freddi dal Nord Europa
Attualmente l’attività temporalesca più vivace, nel clou del pomeriggio, se escludiamo la catena alpina, si osserva sull’Appennino Ligure centro-orientale e su quello Tosco-Emiliano, con notevole attività elettrica e sconfinamenti dei fenomeni verso la pianura di Parma. L’attività temporalesca è in accentuazione anche a macchia di leopardo su parte della pianura lombarda centro-orientale e zone pedemontane venete, soggette ad un certo riscaldamento diurno con punte di 27-28 gradi.
Ulteriori rovesci investono anche vasti settori della dorsale appenninica, seppure le regioni meridionali risentano maggiormente di un flebile respiro altopressorio in quota, di natura sub-tropicale. Le correnti instabili, lasciate in eredità dalla vecchia circolazione depressionaria traslata in Grecia, portano residui fenomeni sulla Puglia centro-meridionale, ove non mancano temporali fin sulle zone litoranee salentine.
Sulle due Isole Maggiori troviamo il contesto più stabile, con sparuta cumulogenesi innocua sui rilievi interni e clima piuttosto fresco per inizio Giugno, con punte che difficilmente superano i 25 gradi sulle zone interne, mentre lungo le coste fa ancor più fresco grazie alle brezze marine.
Allargando lo sguardo oltre i nostri confini, l’Anticiclone europeo, con perno in precedenza sulla Penisola Scandinava, ha attualmente spostato il proprio raggio d’azione principale sulle Isole Britanniche, unendosi all’Alta Pressione delle Azzorre e chiudendo così la porta alla infiltrazioni atlantiche verso il Mediterraneo.
Questa figura anticiclonica si distende con facilità verso il cuore centrale dell’Europa, apportando stabilità e cieli sereni e clima caldo verso Francia, Germania e Polonia. Sui Paesi Nordici si è invece attenuata l’anomala ondata di caldo in azione nei giorni scorsi.
Sulla Penisola Scandinava si va infatti approfondendo un nucleo depressionario freddo, alimentato da aria d’estrazione artica. Quest’affondo freddo, coadiuvato dalla posizione sui meridiani dell’Alta Pressione Atlantica, tenderà nei prossimi giorni ad estendersi gradualmente verso buona parte dell’Europa Centrale, con una significata sferzata d’aria moderatamente fredda in arrivo fin sulle nostre regioni, mettendo ulteriormente in bilico la costruzione dei progetti estivi di questo Giugno.