SBLOCCO nell’evoluzione La progressione verso levante del vortice di matrice iberica costituisce finalmente l’attesa svolta: il minimo barico si è spostato più vicino al nostro Italia, tanto che la fase di maltempo si è notevolmente sgonfiata, soprattutto sul Settentrione dove le precipitazioni erano notevolmente esaltate dal flusso di correnti meridionali.
La traslazione del malloppo perturbato tra l’Europa Centro-Settentrionale ed il Nord Italia scaturisce dalla spinta di un promontorio anticiclonico oceanico verso l’Iberia, mentre l’anticiclone africano al tempo stesso ha dovuto cedere spostandosi verso il Mediterraneo Orientale. Le correnti calde africane si sono attenuate sul Sud Italia, dove ieri avevano portato valori estremamente alti in Sicilia. Resta forte la presenza dell’anticiclone continentale tra la Finlandia e la Russia.
Italia in balia del vortice depressionario: l’ingresso delle correnti occidentali più fresche ha portato i nuclei instabili più produttivi tra la Sardegna e le regioni centrali tirreniche (sul Lazio è emergenza per l’ingrossamento e locali tracimazioni di alcuni fiumi), con sconfinamento delle precipitazioni verso le aree interne appenniniche. A proposito di queste ultime, si segnalano nevicate ingenti sulle maggiori alture laziali ed abruzzesi, già a quote attorno o poco superiori ai 1500 metri.
Attenuazione della marcata fase perturbata al Nord, con piogge presenti in forma decisamente meno intensa per l’esaurimento graduale dell’effetto stau. Le ultime precipitazioni più incisive hanno colpito nelle prime ore della giornata odierna la fascia prealpina del Friuli, dove nel complesso in meno di 48 ore sono cadute punte persino superiori ai 300 millimetri. Pieno di neve sulle Alpi, anche se in diversi casi la pioggia è caduta fino a quote attorno ai 1500 metri.