Siamo giunti nell’ultima settimana di maggio, quella che teoricamente dovrebbe sancire il passaggio di testimone tra la primavera e l’estate meteorologica. Eppure, osservando i modelli, non si evincono quegli elementi necessari al proclamo estivo, perché parrebbe – ovviamente il condizionale è d’obbligo – che l’Atlantico prima e le fresche correnti orientali poi siano destinate a mantenere in auge condizioni di spiccata variabilità.
Contesto che ci può stare, intendiamoci, dopotutto l’avvio della bella stagione – astronomicamente parlando – avverrà nella terza decade di giugno ragion per cui avremo tempo e modo di discutere circa eventuali rimonte anticicloniche tali da certificare un vero e proprio cambio di guardia.
Ed ecco che siamo giunti all’evoluzione meteorologica giornaliera, evoluzione che propone quelle condizioni di variabilità piuttosto marcata della quale s’è fatto cenno pocanzi. Abbiamo già qualche pioggia, segnatamente sul Nordest, nel Milanese, in Abruzzo, sulla Puglia Garganica e occasionalmente nel Lazio. E’ un chiaro cenno di quel che accadrà durante la giornata, destinata a proporci un rapido incremento dell’instabilità che non si limiterà ai soli rilievi.
Al Nord i rovesci e i temporali avranno l’opportunità di estendersi facilmente nelle zone pianeggianti, in particolare sui settori orientali. Non escludiamo, localmente, episodi di forte intensità con presenza di grandine e colpi di vento. Uno scenario che prenderà piede anche lungo le regioni Adriatiche, laddove le precipitazioni sconfineranno più o meno agevolmente lungo le coste. Andrà relativamente meglio sulle tirreniche, laddove i fenomeni si potranno manifestare più facilmente al mattino per poi focalizzarsi quasi esclusivamente sui rilievi.
Condizioni di tempo migliore riguarderanno le due isole maggiori, laddove prevarranno ampie schiarite e quelle poche nubi che si svilupperanno a ridosso dei rilievi non dovrebbero dar luogo ad alcun genere di fenomeno. Concludiamo con le temperature, che potrebbero calare di qualche grado sul Nord e nelle Centrali Adriatiche. Altrove resteranno grossomodo invariate, su valori prossimi alle medie stagionali.