Ci siamo tanto occupati dei record in giro per l’Europa e la Russia, che forse abbiamo trascurato quanto successo in Italia in questa prima settimana di novembre.
Perché anche l’Italia ha avuto i suoi record, anche se non tutti sembrano verosimili.
La mappa che alleghiamo mostra le anomalie delle temperature dei primi 7 giorni di novembre (modello CFS nella grafica di weatherbell.com), crescenti nei colori dal giallino verso il rosso e il marrone. Se non vi è dubbio che le anomalie più imponenti si siano consumate in Russia, nondimeno è evidente che anche l’Italia ha fatto la sua parte.
Salvo alcune zone della Sicilia, in tutta Italia le temperature sono risultate superiori alle medie di almeno 2 gradi, ma con punte attorno ai 4 gradi sulle regioni centrali adriatiche, le più esposte ai venti di caduta da ovest/sud-ovest.
In questo contesto si sono battuti anche alcuni record di caldo mensili. Quelli sicuri, che non lasciano adito a dubbi, riguardano Mondovì che il giorno 6 ha raggiunto 23,2°C, e Punta Marina (Ravenna) che il giorno 3 ha toccato 24,4°C.
Lo stesso giorno più dubbio pare il record di Bari-Palese, 28,8°C secondo i dati diffusi, ma in un contesto in cui le stazioni circostanti hanno registrato massime di circa 2 gradi inferiori.
Se quello di Bari è un record dubbio, del tutto inverosimile appare quello di Bergamo-Orio al Serio, che il giorno 6 sarebbe salita fino a 23,9°C, pur con rilevazioni orarie che mai hanno superato i 19 gradi. Sappiamo che il foehn può fare strani scherzi, e far impennare il termometro anche per pochi minuti, ma non pare questo il caso, in quanto nessun’altra stazione del circondario ha registrato una tale anomalia.
Appare invece ben più verosimile il nuovo record mensile di Foggia che ieri ha toccato +27°C.