Ed arrivò l’Autunno.
Quasi come un attore è giunto recitando due ruoli distinti nel continente europeo ed anche sulla nostra penisola; pulsioni artiche e depressioni atlantiche che colpiscono la Scandinavia, le zone oceaniche e diverse aree della Mittel Europa, mentre l’influenza anticiclonica permane altrove.
L’Italia risente di entrambi i flussi e, considerata la sua peculiare disposizione geografica, non poteva far altro che dividersi in due tronconi, come è già accaduto diverse volte durante questa estate.
Attualmente una cella di alta pressione divide le due principali azioni depressionarie di diversa origine, una di matrice polare ed una figlia della semi-permanente atlantica, seppur anch’essa presenti un contributo artico.
Entrambe, fisiologicamente, tenteranno una discesa verso sud e (in particolare il vortice islandese) mineranno il campo pressorio in direzione SW tramite l’ampio respiro del jet streak, insinuandosi gradatamente nel cuore europeo tramite infiltrazioni e blandi centri di bassa pressione.
In questo loro iter meridiano finiranno per ricongiungersi e verrà meno l’azione del Vortice Polare mentre prenderà piede una profonda saccatura sull’Oceano Atlantico.
Il contesto in cui si sviluppa questa sinottica, come detto nel precedente articolo, è il pattern ATL (anche se per qualche giorno pare di assistere ad un breve quadro di NATL) con movimenti anticiclonici che sino ad oggi hanno premuto costantemente, tenendo sotto scacco il continente.
L’azione depressionaria che è in fieri potrebbe trasformare la composizione del “puzzle meteorologico”.
La meridianizzazione dell’area oceanica verso sud ad ovest del Portogallo, assieme alla risalita anticiclonica nel Mediterraneo e nell’Est, sembrano proporre lo schema di tipo “falla barica” con scorrimento delle perturbazioni da NE a SW, con disturbi anche temporaleschi verso il centro Europa.
Se ne deduce, un po’ come è accaduto in questa estate, che possano essere premiate le fasce atlantiche, in primis Francia e penisola Iberica, con un interessamento delle zone climatiche “affini” e quelle che indirettamente subiscono l’influsso, come accade sulle regioni settentrionali della nostra nazione.
Un’Italia che si appresta a vivere una situazione già vista, con instabilità e temporali al Nord e una sostanziale stabilità altrove, in particolare al Sud.
Torneremo nel breve a parlare di Settembre e di questo avvio autunnale che, come detto, non parte nel migliore dei modi, specie se si osserva la situazione degli index e la si rapporta all’evoluzione futura.