Le grandi precipitazioni sull’Arco Alpino sono state nevose oltre determinate quote, provocando i primi accumuli considerevoli per questa stagione invernale.
Sulle Alpi Occidentali il limite della neve è stato più basso, inizialmente in certe zone appena attorno ai 1400 metri, e la neve è stata abbondante oltre i 1900 metri di quota.
Sulle Alpi Centrali si sono avuti buoni accumuli oltre i 2000 metri.
Sulle Alpi orientali il limite della neve è stato più elevato, a tratti è piovuto anche a quote superiori ai 2000 metri, ma il limite neve è variato anche da zona a zona, all’interno di una complessa orografia.
A Cervinia, come già detto in precedenti articoli, è caduto oltre un metro di neve fresca, ed anche oltre alle quote più elevate del ghiacciaio.
Sul Ghiacciaio di Ciardoney, sul Gran Paradiso, la webcam posta a 2850 metri di altezza mostra un manto nevoso di circa 90 cm, visto che il masso su cui poggia l’asta nivometrica ha un’altezza di 80 cm.
In Alto Adige la zona più innevata risulta esser quella di Pian dei Cavalli, a 2550 metri di quota, con circa 55 cm di neve.
In Trentino, maggiormente penalizzato dallo scirocco, che ha innalzato la quota dello zero termico, sono presenti 10 cm di neve al Passo del Tonale, a 1890 metri di altezza, circa 25 cm al Passo Valles, a 2032 metri, e 28 cm sul Grosté, sopra Madonna di Campiglio, a 2320 metri di altezza.
Al Lago della Vacca (Bresciano), a 2300 metri di quota, sono caduti circa 50 cm di neve fresca.
Dunque, una passata generale di innevamento alle quote alte per l’Arco Alpino, che sarà ulteriormente rinforzato dalle forti precipitazioni previste per la prossima settimana, sul finire della quale potrebbe anche nevicare a quote decisamente più basse.