Il conto alla rovescia è finito: fin dalle prime ore del mattino stanno cadendo deboli pioviggini più fitte sulla Liguria di Ponente, che risente per prima degli avamposti del sistema perturbato atlantico. Si tratta di fenomeni per ora di scarso rilievo, con accumuli irrisori dell’ordine dei pochi millimetri. E mentre le prime gocce scendono dal cielo, sulle località delle Cinque Terre e della Val di Vara martoriate dall’alluvione di poco più di una settimana fa si procede all’evacuazione totale dei pochi abitanti rimasti sulle case ancora a rischio: si tratta di un provvedimento precauzionale, preso in virtù del rischio di nuove frane in un territorio che non è certo stato possibile mettere in sicurezza.
L’allarme rosso per le nuova ondata d’intenso maltempo riguarda però un po’ tutta la Liguria e ovunque la Protezione Civile è allertata: in realtà, come stiamo annunciando da giorni, la nuova pesante perturbazione potrebbe abbattersi con maggiore forza, almeno in una prima fase, sulla parte di Ponente della regione, in quanto stavolta lo scirocco spirerà con forza su tutta la Riviera portando con ogni probabilità le precipitazioni più abbondanti da stau proprio ad ovest. Le piogge sono attesi abbondanti per diversi giorni, specie sulle zone dell’immediato entroterra savonese: a ridosso dei rilievi sono attesi quantitativi spaventosi.
C’è però un’incognita, legata al rischio (che si riteneva fosse abbastanza remoto) di nuovi violenti scrosci temporaleschi capaci di scaricare notevolissime precipitazioni in brevi periodi di tempo. Un po’ quel che è capitato nella scorsa settimana sulle Cinque Terre, la Val di Vara e la Lunigiana, dove la pioggia si è abbattuta con inaudita violenza nell’arco di poche ore, causando l’alluvione lampo di cui tutti sappiamo. Alcune opzioni modellistiche (qui vi mostriamo le Moloch) ad alta risoluzione evidenziano per le prossime ore (fra la sera e la notte) la possibile evoluzione di un intenso nucleo precipitazioni sull’entroterra savonese, a Varazze e dintorni.
Sappiamo bene come la localizzazione di questi eventi sia complicata, però il modello ci mette in guardia sul rischio che il maltempo anticipi le tappe proponendo subito delle precipitazioni potenzialmente esplosive: sembrava proprio che questa fase perturbata fosse maggiormente pericolosa più per la persistenza delle precipitazioni, invece bisogna considerare la possibilità che si generino le cosiddette “bombe dal cielo”, che ci auguriamo possano essere il meno possibile stazionarie.