L’aria artica che si sta dirigendo verso il Mediterraneo, nella mattinata del 24 marzo ha cominciato a interessare le alte quote dell’arco alpino, dove le temperature sono in caduta. Alle 1200 UTC alla Capanna Regina Margherita (4.559 m), sul Monte Rosa, i sensori dell’Arpa Piemonte misuravano -27,9 °C contro un valore, alle 0000 UTC, di -19,8 °C. Da notare che, alla quota isobarica di 500 hPa 5.490 m), alle 0000 UTC del 24 marzo il radiosondaggio di Milano Linate (in aria libera, quindi) segnalava un valore di -23,5 °C, mentre a 4.586 m (raffrontabili all’altitudine della Capanna Margherita) era di -16,9 °C. A rendere meglio l’evoluzione termica sono però i dati orari di Punta Helbronner (3.460 m), nel massiccio del Monte Bianco (in prima colonna l’ora locale del 24 marzo):
00 -13,1 °C
05 -15,0 °C
08 -17,8 °C
09 -20,0 °C
10 -21,2 °C
Sul versante nord alpino le minime di Unwetterzentrale sono aggiornate alle 0700 UTC e dunque poco significative dell’irruzione in atto: basti pensare che, nel massiccio del Cervino, al bivacco Solvayhütte (4.003 m) si registravano -17,9 °C mentre al Kleines Matterhorn (3.883 m) -17,4 °C. La stazione più fredda in quota risultava pertanto la Jungfraujoch (3.580 m) con -20,0 °C.
Nelle località di media montagna, dopo le punte gelide dei giorni scorsi (il 23 marzo a Glattalp la stazione dell’Elektrizitätswerk des Bezirks Schwyz, 1.850 m, ha segnato -17,9 °C), sono tornate sopra ai -10 °C. Da segnalare comunque il consistente manto di neve al suolo (sempre a Glattalp, 322 cm) che, sul versante nordalpino, sarà ulteriormente incrementato dalla perturbazione in arrivo: si stimano infatti in una ventina di centimetri i nuovi apporti oltre i 1.000 m di quota.