L’azione dei corposi sistemi depressionari nord-atlantici influisce in modo significativo sulle condizioni meteo di oltre metà del Continente: la parte centro-settentrionale appare visibilmente attraversata da un vasto nastro perturbato alimentato da un fiume d’aria molto fredda ed instabile che va a gettarsi dal Mare di Norvegia verso le nazioni centrali europee ed il Baltico, in seno ad un’ansa ciclonica protesa fin sulla russia. Contesto quindi autunnale per le precipitazioni e le temperature sul Centro Europa, con valori massimi rimasti molto bassi su molte grandi città, attorno ai 14-16 gradi da Varsavia a Copenhagen e fino a Berlino. Leggermente più al riparo dal flusso più fresco Parigi, dove comunque non si è andati oltre una massima di 19-20 gradi.
Tutta un’altra aria si respira invece sul bacino centro-occidentale del Mediterraneo, dove si può godere dell’influsso stabilizzante di un promontorio altopressorio: le propaggini nuvolose legate alle correnti atlantiche scorrono sulla parte periferica dell’anticiclone delle Azzorre, la cui roccaforte si trova fra la Penisola Iberica e la Francia sud-occidentale, ma preme per avanzare ulteriormente verso levante. Condizioni non solo stabili, ma anche pienamente estive, sulla Spagna dove i contributi d’aria nord-africana hanno ancora una volta determinato punte di temperatura fino a 38 gradi sulle zone meridionali, in Andalusia.
L’Italia si trova quasi nel mezzo fra gli spifferi freschi atlantici e l’azione stabilizzante dell’anticiclone, anche se ad onor del vero riesce a prevalere l’apporto dell’alta pressione, come già avvenuto ieri. Sul nostro territorio i cieli non si sono presentati del tutto del tutto sereni, ma riescono a transitare solo nubi sfrangiate di tipo alto cirriforme. Gli addensamenti più compatti si limitano ad interessare l’Arco Alpino Orientale, per la posizione naturalmente più ravvicinata rispetto alle condizioni perturbate che dominano, come già detto, sulla parte centrale dell’Europa.