Mentre l’aspettativa di gran parte degli appassionati meteofili è rivolta verso la fase finale del mese, ove si scorgono importanti segnali di cambiamento ad ampio raggio, l’attualità è sempre contraddistinta da un dominio Anticiclonico afro-mediterraneo assai ingombrante.
Tale cellula dinamica di Alta Pressione, responsabile delle temperature di stampo primaverile rilevate nel fine settimana appena trascorso, inizia a mostrare deboli segnali di cedimento.
Tuttavia non avremo nessun cedimento di schianto, ma solo un timido ingresso di un flusso occidentale più temperato debolmente ondulatorio, che accompagnerà il transito di vari sistemi innocui, essenzialmente di debole entità.
Non a caso, tali perturbazioni si troveranno a scorrere nella fascia più meridionale della vasta e molteplice figura Depressionaria, che ritroviamo ben organizzate a latitudini alte sul nord Atlantico, mentre l’Alta Pressione nord-africana sta subendo un progressivo abbassamento di latitudine, e i valori più elevati al suolo si trasferiranno verso area Balcanica e Mediterraneo centro-orientale.
La struttura altopressoria quest’oggi è ancora ben solida a tutte le quote, la lieve erosione per ingresso del cavo d’onda che s’annuncia da ovest ben si annuncia dalle frange nuvolose avanzate che stanno velando il cielo sul nord-ovest e sull’alto Tirreno.
Nel frattempo, deboli refoli d’aria fresca da est nei bassi strati stanno portando a un lieve calo delle temperature a partire dai settori orientali della Penisola che sarà più avvertito nei prossimi giorni, ma anche le termiche in quota sono in calo per l’allentamento della bolla calda e degli elevati geopotenziali associati all’Anticiclone in indebolimento.
Il fenomeno più significativo, ulteriormente accentuato dall’invecchiamento della cellula d’Alta Pressione che grava sopra la nostre teste, è ancora una volta la nebbia, che risulta più accanita, come ovvio, sulle pianure del nord, specialmente basso Veneto e piana romagnola, ma anche persino sulle coste del medio-alto Adriatico.
In queste ultime zone, il fenomeno è determinato dalla presenza (a cui già abbiamo fatto riferimento) di un debole flusso orientale nei bassi strati, che dunque consente l’avanzamento delle cosiddette nebbie marittime d’avvezione. Laddove la nebbia concede ben poco spazio al sole, le temperature si mantengono entro le temperature medie stagionali, cioè su valori al di sotto dei 10 gradi.
La tendenza a breve termine, come già accennato, vedrà l’inserimento di vari sistemi nuvolosi, che già domani determineranno un incremento delle nubi, e piovaschi a fine giornata maggiormente probabile sulla Liguria e l’Appennino Emiliano.
Per mercoledì tutta l’Italia sarà maggiormente coinvolta dalla debole instabilità apportata dal flusso umido oceanico, e nonostante la permanenza di valori di pressione medio-alti, al suolo assisteremo alla formazione di una debole depressione orografica tra mar Ligure ed alto Tirreno. I fenomeni di debole intensità, saranno maggiormente probabili lungo i settori tirrenici della Penisola.
Nella seconda parte della settimana assisteremo a un nuovo slancio dell’Anticiclone sub-tropicale oceanico, probabilmente l’ultimo della serie, prima d’assistere a un successivo cambiamento configurativo importante, con la progressiva elevazione dell’Anticiclone delle Azzorre verso nord lungo i meridiani, in aperto Atlantico, dalle conseguenze tutte da valutare sullo scenario Europeo e Mediterraneo.