La lunga battaglia intrapresa da un’onda perturbata atlantica ha avuto per il momento successo sull’alta pressione sub-tropicale, costretta ad abdicare e riparare verso latitudini ad essa più consone. Non resta ormai più nulla del vigoroso assalto d’aria rovente degli ultimi giorni sul cuore dell’Europa: solo sul sud della Penisola Iberica la tenuta dell’anticiclone si mantiene abbastanza forte, con temperature alte principalmente in Andalusia dove si sono raggiunti i 38 gradi. Il ramo instabile, penetrato sul cuore dell’Europa, si va ad unire con un motore ciclonico presente sul Mar Nero ed il corposo flusso d’aria fresca nord-atlantica al seguito non farà altro che ravvivare questa ferita depressionaria.
In Italia il meteo ha subito un vistoso cambiamento, per effetto del passaggio della parte terminale del fronte atlantico: tutto è iniziato nella serata di mercoledì, con i temporali che hanno fatto la loro comparsa sul Nord, anche in pianura, ma con accumuli generalmente più consistenti sulle zone prealpine. Qualche forte temporale non ha risparmiato l’Appennino Toscano, portando persino nubifragi sull’aretino. Già in nottata e ancor più al primo mattino odierno i cieli si sono rasserenati su quasi tutto il Nord a parte il Friuli, l’Alto Veneto e la Romagna, per effetto delle correnti favoniche sopraggiunte dall’Arco Alpino.
Il grosso del fronte instabile si è trasferito sull’Alto Adriatico, propagandosi verso sud-est e rinvigorendosi attraverso la formazione di numerose celle temporalesche che hanno coinvolto anche diversi settori costieri, in particolare le Marche. Nelle ore più calde sono poi scoppiati una serie di temporali sull’entroterra appenninico, con interessamento delle regioni adriatiche dall’Abruzzo fino alla Puglia: non sono mancati fenomeni localmente di forte intensità, a carattere locale, con temperature che sono crollate sulle zone interessate dai temporali.