Un’anno fa questa analisi ha volto lo sguardo verso un autunno dominato costantemente dall’HP africano, era solo l’inizio di una tremenda sequenza di stagioni caldissime come inverno e primavera e calde come l’appena trascorsa estate; quest’anno l’analisi volge lo sguardo verso un autunno dinamico, che nel complesso ha finito il suo corso termico in media, mentre la pluviometria è stata costante e flagellata da siccità e pure alluvioni; per l’ennesima volta il grande assente è la zonalità atlantica.
Settembre è iniziato con temperature sopra la norma ma senza particolari eccessi, il giorno 4 una bordata fresca accompagnata da precipitazioni ha colpito la regione, in alcune località si sono registrati accumuli fino a 30 mm; la mattina successiva il veloce rasserenarsi dei cieli ha fatto scendere le temperature fino ad andare sotto i 6°.
Nella fase successiva fino al 17 settembre è stata l’alta pressione a farla da padrone, le temperature che nei primi giorni sono rimaste fresche sono tornate via via su valori post-estivi, ma senza raggiungere i picchi raggiunti negli stessi mesi del 2005 e 2006.
Tra il 18 e il 20 una nuova goccia fredda ha minato la stabilità del tempo, le precipitazioni sono state scarse e nel migliore dei casi hanno faticato a superare i 10/15 mm, il successivo rasserenamento dei cieli unito alla calma di vento ha riportato un trend di minime sotto i 10° in molte zone di pianura.
Il 26 settembre un ulteriore sistema perturbato generato da una goccia fredda ha portato scompiglio in alcune zone della costa veneziana e in parte delle province di Padova e Treviso, nei dintorni di Mestre sono caduti 173mm in un’ora mentre Valle Averto ha toccato i 324.6 mm; il mese poi è finito senza particolari scossoni ed è finito in media o leggermente sotto.
Ottobre si è aperto subito portando con sé una fase post-estiva , di giorno le temperature sono salite normalmente sopra i 25° sfiorando i 28° in alcune località, l’anomalia termica è arrivata a toccare i +4°.
In una fase successiva è iniziata una situazione meteo dominata da goccia fredde “a spasso” per l’Europa, la nostra regione è stata influenzata da correnti stabili ma fresche e perciò le temperature sono calate rientrando dapprima nei canoni di ottobre e successivamente hanno iniziato un lungo periodo di anomalia negativa.
A cavallo della metà del mese in pianura le minime hanno iniziato a farsi interessanti, soprattutto nella bassa pianura dove il fenomeno dell’inversione termica unito alle caratteristiche topoclimatiche di alcune località e al normale declino stagionale ha portato alcuni termometri a sfiorare gli 0° senza alcuna bordata fredda rilevante.
Il 19/20 del mese la prima bordata fredda della stagione è arrivata, il calo termico è stato cospicuo e in pieno giorno le temperature massime hanno faticato a superare i 12/14°, le prime brinate hanno fatto la loro comparsa mentre gelate si sono avute diffusamente in montagna e alcuni luoghi di pianura, sopra i 1800 m si sono registrate le prime giornate di ghiaccio.
Sul finire del mese l’ennesima goccia fredda di passaggio ha portato precipitazioni anche cospicue che hanno superato i 30 mm di accumulo nella parte sud-occidentale della regione.
Ottobre ha concluso in media o leggermente sotto, dal lato pluviometrico ha chiuso abbondantemente sotto media, tanto che la pluviometria di agosto è stata maggiore.
Novembre ha iniziato sotto il segno del tempo stabile, in pianura comunque è arrivata l’inversione termica a tenere basse le temperature, al primo mattino brinate e gelate hanno fatto la loro comparsa, ad essere premiata sempre la bassa pianura.
Fino alla metà del mese il trend termico è stato normale mentre quello pluviometrico è risultato siccitoso, in una fase successiva una vera e propria bordata fredda è piombata sulla regione, il risultato è stato di una serie di giornate invernali con massime sotto lo 0° in alcune zone di montagna, in pianure le massime si sono attestate di poco sotto i 10° per svariati giorni.
La successiva calma di vento ha fatto scendere i termometri di pianura fino a -4° mentre in montagna si sono toccati i -17°.
A gran sorpresa la porta dell’Atlantico si è aperta ed un fronte perturbato si è posizionato sulle nostra teste per tre giorni, dal 21 al 23 novembre, con precipitazioni che nelle prealpi vicentine hanno toccato e superato i 350 mm di accumulo mentre in molte zone hanno superato i 50 mm senza problemi.
Negli ultimi giorni del mese il tempo è rimasto sostanzialmente stabile con temperature che non si sono scostate di molto dalla media, deboli coperture nuvolose sono transitate nei cieli sopra la regione disturbando leggermente la discesa delle minime.
Novembre chiude in media termica mentre grazie all’ultima fase instabile vi è stato un buon recupero della media pluviometrica.
Sinottica della situazione autunnale
La situazione del tempo a livello italiano e continentale ha rispettato una condizione atmosferica assolutamente diversa rispetto all’autunno 2006.
In particolare per capire l’evoluzione del tempo di questi ultimi tre mesi dobbiamo guardare al vicino Atlantico, al largo della penisola iberica.
Diversamente dello scorso anno infatti, in quella porzione di oceano abbiamo avuto mediamente temperature più alte a causa del continuo afflusso di aria calda proveniente dai Tropici. Questa situazione ha favorito l’espandersi dell’Anticiclone delle Azzorre che pulsando in talune occasioni verso nord ed in altre verso est, ha condizionato a seconda della sua posizione, il tempo sul continente europeo. Nel primo caso quando l’alta pressione puntava verso settentrione in direzione dell’Islanda e della Groenlandia si favoriva una discesa verso le nostre regioni di aria di origine artica, con cieli sereni, venti di bora e temperature basse. Nel secondo invece l’espansione delle Azzorre verso l’Europa occidentale ha portato a condizioni più miti di giorno e foschie o nebbie notturne. In entrambi i casi comunque l’anticiclone ha agito come ostacolo alle perturbazioni atlantiche e questo ha determinato l’autunno freddino ma secco che abbiamo avuto.
Situazione all’opposto rispetto all’anno scorso, quando sull’oceano avevamo temperature molto più basse, dovute alla continua discesa di masse di aria più fredde di origine polare. La situazione depressionaria di maltempo che dunque si determinava al largo della costa portoghese, portava come risposta sulle nostre regioni all’afflusso di aria nordafricana con un conseguente autunno (ed inverno) eccezionalmente mite.
Per un maggior approfondimento stagionale vi rimandiamo ai seguenti articoli:
www.meteogiornale.it/news/read.php?id=16349
www.meteogiornale.it/news/read.php?id=16393
www.meteogiornale.it/news/read.php?id=16563
www.meteogiornale.it/news/read.php?id=16614
www.meteogiornale.it/news/read.php?id=16675
www.meteogiornale.it/news/read.php?id=16734
www.meteogiornale.it/news/read.php?id=16806
www.meteogiornale.it/news/read.php?id=16849
Si ringrazia per la collaborazione tecnica Marco Camera di www.meteoveneto.com