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In Siberia si torna sotto i -40°C

di Giovanni Staiano
14 Nov 2004 - 22:41
in Senza categoria
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Nella prima immagine (fonte www.telecamsystem.com) una veduta della nevicata a Providence, nel Rhode Island. La seconda immagine (fonte www.wetterzentrale.de) mostra la pressione al suolo sull'Europa alle 12 GMT di sabato, con le condizioni favorevoli a forti venti nella valle del Rodano.
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E’ tornata sotto i -40°C la temperatura a Ojmjakon, polo del freddo siberiano, dove il 12 novembre gli estremi termici sono stati -41,8°/-33,2°C. Molto, molto fredda anche Tompo (minima -38,9°C), parecchio più “mite” Verhojansk, dove il termometro non è sceso sotto i -26,2°C. Un’altra città siberiana dagli inverni freddissimi, Jakutsk, è stata interessata da numerosi episodi nevosi negli ultimi giorni. Anche il 12 novembre è caduta un po’ di neve (precipitazione pari a 0,9 mm di pioggia), portando lo spessore del manto nevoso a 32 cm.

Venerdì 12 novembre venti di burrasca e rovesci di pioggia (di neve sui rilievi, già a quote collinari) hanno investito la Norvegia e il Mare del Nord, non risparmiando la Scozia. Le raffiche di vento hanno raggiunto velocità tra 50 e 60 miglia orarie sul mare e sulle zone costiere. Alla piattaforma petrolifera di Ekofisk, nel Mare del Nord, si sono toccate le 65 miglia orarie.

Tanto il forte vento che i rovesci hanno accompagnato l’arrivo di una massa d’aria artico-marittima, quella stessa che sabato 13 ha raggiunto l’Europa centrale (per esempio a Berlino nella tarda mattinata di sabato il vento, da WNW, ha raggiunto le 17 miglia orarie, mentre nel pomeriggio ha toccato le 16 miglia orarie a Praga, dove vi sono stati anche rovesci di pioggia mista a neve), per poi irrompere anche sull’Italia nella notte tra sabato e domenica. Segnaliamo molto vento anche a Vienna sabato 13 novembre, con intensità fino a 22 miglia orarie da nordovest alle 14 GMT.

Oltre che verso est, la corrente fredda ha trovato uno sbocco anche nella valle del Rodano, con Lione che ha fatto registrare per tutta la tarda mattinata e il pomeriggio di sabato vento da nord (mistral) di intensità superiore a 20 miglia orarie, con un picco di 26 miglia alle 13 GMT. Nulla in confronto ad Orange, più a sud, dove alle 17 GMT si registrava vento a 47 miglia orarie, diventate 45 alle 18, ma con raffiche fino a 64 miglia.

Vento forte venerdì 12 anche a Godthab (Nuuk in lingua inuit), la capitale della Groenlandia, dove le raffiche hanno raggiunto le 70 miglia orarie.

Molto alte le temperature nel deserto australiano il 12 novembre. Ecco alcune massime: Fitzroy Crossing 42,7°C, Tennant Creek 40,6°C, Halls Creek 41,1°C, Camooweal 41,3°C, Alice Springs 39,3°C. Siamo fra 2° e 6°C al di sopra della media delle massime del mese (33°C ad Alice Springs, 40,5°C a Fitzroy Crossing, 37°C a Camooweal) ma lontani dai record storici (42°C per Alice Springs, 46,1°C per Fitzroy Crossing).

Sabato 13 novembre è caduta la prima neve negli stati nordorientali degli USA. La nevicata ha interessato anche Boston e Providence, rispettivamente in Massachussets e Rhode Island. A Boston la neve ha iniziato a cadere alle 18 del venerdì, ora locale, e ha continuato a scendere, seppure debolmente, tutta la notte e la mattina del sabato, con la temperatura che ha oscillato tra 0° e -2°C. Qualche fiocco, ma nessun accumulo, a New York intorno all’alba di sabato. All’evento il Meteogiornale ha dedicato un articolo di approfondimento.

Venerdì pomeriggio il ciclone tropicale Arola si trovava sull’Oceano Indiano Meridionale, 385 miglia a sud di Diego Garcia, nei Territori Britannici dell’Oceano Indiano. Con venti sostenuti a velocità non superiore alle 40 miglia orarie, la tempesta, classificata come “tropical storm”, si muoveva verso ovest a 6 miglia orarie, indebolendosi. Si prevede che Arola continui a spostarsi lentamente su mare aperto, fino a dissolversi probabilmente lunedì prossimo.

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