Appendice estiva:
nel prossime 48 ore saranno caratterizzate dal ritorno dell’Alta Pressione, la cui matrice in prevalenza oceanica si avvarrà anche di un supporto di natura subtropicale. Quest’ultima interesserà soprattutto la Penisola Iberica e in parte la Francia, mentre in Italia avremo sì belle giornate di sole, ma in un contesto termico tutto sommato appropriato al periodo.
L’insidiosa instabilità sul nord Africa:
la vecchia perturbazione atlantica ha avuto modo di apportare effetti secondari di notevole entità sulle due isole maggiori. La causa è riconducibile all’estensione della stessa sulla Penisola Iberica, laddove insistevano masse d’aria calda di estrazione africana. Il contrasto con l’aria fresca ha generato immensi temporali, che dopo aver investito soprattutto le province meridionali spagnole si sono diretti sul nord Africa e infine su Sicilia e Sardegna. Qui non sono mancati fenomeni violenti, confermando le proiezioni iniziali che indicavano probabili autentici nubifragi.
Il caos modellistico:
in tanti si domanderanno, giustamente, il perché di una virata previsionale così rilevante. Premettendo che le visioni a lungo termine sono passibili di pesanti modifiche, non dobbiamo scordarci che stiamo entrando in una fase stagionale transitoria e come tale caratterizzata da configurazioni bariche talvolta estreme. Gli scambi meridiani, assai probabili in questo periodo, rappresentano uno snodo cruciale sull’affidabilità previsionale. Settembre, così come Ottobre, è in grado di proporci incursioni atlantiche consistenti ma anche tardive rimonte anticicloniche dai connotati tipicamente estivi.
Il ruolo dell’Atlantico:
le variazioni modellistiche derivano dalle difficoltà d’interpretazione del ruolo atlantico. Le correnti fredde in discesa dalla Groenlandia, scorrendo al di sopra dell’aria calda apportata dall’Alta Pressione, scaveranno un’ampia depressione a ridosso dell’Europa occidentale. Da qui il dilemma: vortice sulla Penisola Iberica o sul Mediterraneo? E’ evidente che a seconda che prevalga l’una o l’altra ipotesi avremo effetti meteorologici diametralmente opposti.
Le anomalie termiche oceaniche:
cerchiamo di dipanare la matassa analizzando alcuni indici che potrebbero indicarci la strada giusta. Uno degli elementi che andrebbero a condizionare il risultato finale, è rappresentato dalle anomalie termiche della superficie oceanica. A largo del Portogallo, stante le ultime rilevazioni, la temperatura dell’acqua è inferiore alla norma. Che significa? Che la depressione suddetta, stante le naturali dinamiche fisiche, potrebbe intraprendere la strada a minor dispendio energetico dirigendo verso quel settore. Se così fosse, ecco che la rimonta anticiclonica africana avrebbe ragion d’esistere.
La soluzione intermedia:
sarà importante valutare l’ampiezza della depressione, perché se abbastanza estesa potrebbe distendersi parzialmente sul Mediterraneo convogliando piovosissime correnti di Libeccio in direzione della nostra Penisola. Ecco quindi che alcune delle nostre regioni subirebbero gli effetti del peggioramento ipotizzato la scorsa settimana, mentre altre si troverebbero sotto la protezione della cupola altopressoria africana.
Focus: evoluzione sino al 15 settembre 2013
Il tempo registrerà un ulteriore miglioramento, proponendo condizioni di bel tempo martedì, mercoledì e giovedì. Su giovedì è bene aprire una parentesi, perché le sacche instabili sul nord Africa potrebbero riacquisire vigore sotto i crescenti impulsi instabili da ovest. Ecco quindi che nuovi, violenti temporali andrebbero a riaffacciarsi in Sardegna per propagarsi successivamente in direzione del Nordovest. Nel weekend potrebbero manifestarsi condizioni meteorologiche differenti a seconda delle aree considerate: piogge sul nordovest, in Toscana e forse in Sardegna, caldo e soleggiato nel resto d’Italia. Da valutare l’eventuale coinvolgimento, da parte del maltempo, anche delle altre regioni settentrionali e del versante tirrenico.
In seguito, con la graduale azione erosiva ciclonica, l’instabilità potrebbe ripresentarsi un po’ su tutte le regioni aprendo una vera e propria crisi stagionale. L’Atlantico, tra l’altro, dovrebbe continuare a pigiare sull’acceleratore dando luogo ad una crescente accelerazione perturbata in direzione delle nostre regioni.
Evoluzione sino al 20 settembre 2013
Al momento ci sentiamo di dar credito alle ipotesi che indicano un cambio stagionale consistente nella seconda metà di settembre.
In conclusione.
Estate che, data per spacciata, proverà a prendersi una bella rivincita. Ci riuscirà? Su alcune regioni sì, su altre probabilmente no.