Colpo di coda invernale:
quel che si prospetta nell’arco della settimana può considerarsi a tutti gli effetti un autentico colpo di coda dell’Inverno. Il transito di due nuclei d’aria fredda arrecherà condizioni di maltempo su varie regioni, con complicanze nevose sui rilievi e localmente a bassa quota. E’ giusto definirlo “colpo di coda” qualora dovesse prevalere l’ipotesi anticiclonica, altrimenti sarebbe più corretto considerarlo quale un ritorno dell’Inverno di una certa durata.
Bruschi balzi termici:
Marzo si sta confermando un mese decisamente dinamico, contraddistino – come statistica vuole – da repentini sbalzi termici. L’assaggio primaverile dei giorni scorsi sta per essere sostituito dal ritorno di condizioni meteo prettamente invernali. La diminuzione delle temperature, che localmente toccherà punte di 15 gradi, sarà tale per cui su alcune regioni si registreranno valori al di sotto della norma.
I primi temporali:
che stia cominciando la stagione primaverile è testimoniato dal fatto che nelle ultime 24 ore abbiamo assistito a manifestazioni temporalesche di una certa imponenza. In alcuni casi, in Sardegna ad esempio, sono state accompagnate dalla grandine. E’ quel che accade quando i primi tepori stagionali vanno a scontrarsi col ritorno del freddo. Una situazione tipicamente primaverile, che non mancherà di riproporsi con forza nelle prossime settimane.
Dinamicità o staticità?:
Se dovessimo considerare il posizionamento di alcune delle strutture bariche più importanti, sarebbe più giusto definirla staticità. L’Alta delle Azzorre, ad esempio, dopo essersi posizionata per qualche giorno nel cuore del Mediterraneo è tornata a stazionare a ridosso dell’Europa occidentale. Poi c’è il ramo canadese del Vortice Polare, che continua ad implementare un flusso perturbato piuttosto vivace alle alte latitudini. La differenza sostanziale è rappresentata dalla presenza di un nucleo altopressorio in Scandinavia, che sta costrigendo i fronti perturbati ad intraprendere percorsi differenti. La traiettoria è tale per cui due diverse perturbazioni transiteranno sull’Italia provocando le ben note vicissitudini meteorologiche.
Le difficoltà modellistiche:
in apertura abbiam detto che i Modelli di previsione indicano soluzioni differenti. La diversa lettura dell’azione ciclonica canadese porta a risvolti evolutivi discordanti. Da un lato c’è il Centro di Calcolo Americano, che gli attribuisce maggior peso al punto tale da indurre l’Alta delle Azzorre all’ennesimo schiacciamento sui paralleli – con conseguente propagazione sull’Italia. Il Centro di Calcolo Europeo mostra invece una minore ingerenza e un’asse anticiclonico disposto in modo tale da implementare il ritorno del freddo di origine continentale alle nostre latitudini.
Chi avrà ragione?:
Molti sostengono che il Modello Americano GFS interpreti al meglio le dinamiche cicloniche canadese e si ritiene sia più affidabile nella lettura delle tendenze a lungo termine. A nostro avviso è plausibile una via di mezzo, ovvero una maggiore ingerenza anticiclonica sulle regioni di ponente mentre quelle di levante potrebbe risentire della circolazione d’aria gelida che andrebbe ad affermarsi sull’Europa orientale.
Focus: evoluzione sino al 18 marzo 2012
L’intera settimana sarà condizionata dalle perturbazioni provenienti dal Nord Atlantico ed associate ad un afflusso d’aria fredda di origine Artica. Condizioni di maltempo, o marcata instabilità, coinvolgeranno l’intera Penisola provocando piogge e nevicate sui rilievi. Il calo termico, sostanzioso, farà sì che la neve ricompaia alle basse quote su diverse regioni del Centro Nord.
In seguito assisteremo ad un miglioramento che dovrebbe riguardare l’intera Penisola. C’è da capire, a questo punto, se la rimonta anticiclonica che riporterà la stabilità sarà tale da consolidarsi ovunque o soltanto su parte dello Stivale. E’ questo lo snodo fondamentale indicato nell’analisi evolutiva, perché qualora il ramo canadese del Vortice Polare non dovesse accelerare a dovere, il fianco orientale anticiclonico verrebbe eroso da una circolazione d’aria gelida di origine continentale.
Evoluzione sino al 23 marzo 2012
E’ probabile peraltro che dopo metà mese, allorquando il Vortice Polare andrà incontro al naturale indebolimento, gli scambi meridiani possano prendere il sopravvento.
In conclusione.
Che faccia freddo o meno, quel che accadrà a livello meteorologico dovrà essere considerato comunque quale peculiarità della stagione primaverile. Rammentiamo infatti che non sarebbe la prima volta, se dovesse accadere, che il mese di Marzo assuma chiari connotati invernali.