Forti piogge e nevicate “d’altri tempi” in montagna hanno caratterizzato gli ultimi giorni dell’anno vecchio. Il 2004 si è aperto invece con tempo buono sulle regioni centro-settentrionali e una discreta fenomenologia residua al sud, ma le immagini satellitari, e i Tg che ci hanno proposto Parigi imbiancata al risveglio dopo i veglioni, ci dicono che un nuovo peggioramento è in arrivo da nordovest, con concreta possibilità di nevicate, non intense, anche sulle pianure del nord (settore centro-occidentale) e a quote medio-basse sull’Appennino settentrionale nella giornata di venerdì.
La saldatura tra l’alta delle Azzorre e quella russo-scandinava chiuderà, al seguito del fronte in arrivo, la “porta atlantica” e faciliterà una discesa di aria fredda da nordest sulla nostra penisola, con il tempo che migliorerà rapidamente al nord e sulla Toscana, mentre la depressione con minimo sullo Ionio insisterà sabato sulle regioni del sud, dove solo domenica si avrà un relativo miglioramento, con il minimo in allontanamento verso la Grecia. Sabato quindi fenomeni su medio Adriatico e meridione, con neve anche a quote basse, rinforzo dei venti con sensibile raffreddamento a partire dal Triveneto. Domenica ancora incerto con rovesci su basso Adriatico e sud, sereno altrove. Rialzo termico da lunedì.
Venerdì 2 gennaio al nord al mattino nuvoloso ovunque. Deboli nevicate o pioggia mista a neve sino in pianura su Piemonte, Lombardia, Emilia, versante padano dell’Appennino ligure. Qualche spruzzata di neve probabile anche sul Trentino e sui rilievi veneti oltre i 300 metri (qualche isolata pioggia invece sulla pianura veneta). Pioggia sulla costa ligure, con neve oltre i 5-600 metri. Nel pomeriggio i fenomeni si concentreranno su Emilia-Romagna, in particolare a sud della Via Emilia, e Oltrepò Pavese con neve sull’Appennino e mista a pioggia localmente fino in pianura, mentre le precipitazioni si esauriranno sulle rimanenti regioni, dove persisterà una certa nuvolosità che andrà attenuandosi in serata. Graduale ingresso della bora sul Golfo di Trieste, tramontana in Liguria. Temperature in calo nei valori massimi.
Passando alle previsioni per il centro, avremo cielo nuvoloso su Sardegna, Toscana, Lazio ed Umbria con piogge sparse, locali rovesci e nevicate oltre i 6-700 m sulle zone interne toscane, oltre 1100-1200 altrove, con limite in calo. Su Marche, Abruzzo e Molise in mattinata parzialmente nuvoloso ma asciutto, pomeriggio più nuvoloso con locali precipitazioni sulle Marche, peggioramento più netto in serata. Temperatura in diminuzione, venti in prevalenza da est (dopo un iniziale sud/sudest), breve fase di scirocco sul medio Adriatico, tendenza al maestrale in Sardegna.
Al mattino abbastanza soleggiato ovunque al sud, nuvoloso sulla Sicilia occidentale. Dal primo pomeriggio aumento della nuvolosità su Sicilia, Calabria tirrenica, Campania e Basilicata con tendenza a piogge o rovesci. Sui rimanenti settori nubi e fenomeni giungeranno in serata. Temperatura in temporaneo lieve aumento. Venti moderati meridionali, tendenti a disporsi da nordovest sulla Sicilia.
Sabato 3 gennaio sulla Romagna molto nuvoloso al mattino con nevicate residue possibili sino al litorale, in seguito miglioramento. Sul resto del nord generalmente sereno, salvo annuvolamenti residui sulle Alpi Carniche, l’Emilia pre-appenninica e l’Appennino tosco-emiliano, dove qualche debole isolata nevicata potrà aversi a est dell’Abetone. Dalla tarda mattinata rasserenamento generale. Venti moderati da nord-est, forti sui Golfi di Trieste e Genova. Temperatura in calo, sensibile sulle montagne del Triveneto e sull’Appennino, soprattutto quello emiliano-romagnolo.
Passiamo al centro. Su Marche ed Abruzzo nuvoloso con possibili rovesci, nevosi inizialmente sino a quote collinari, nel pomeriggio e in serata, quando però le precipitazioni andranno attenuandosi, anche in prossimità dei litorali (fino a quota 200 metri). Bufere di neve su Sibillini e monti abruzzesi e molisani. Su Umbria, zone interne della Toscana e Lazio al mattino ancora nuvoloso con qualche rovescio, nevoso sino a 4-500 m; tendenza a schiarite dal pomeriggio a partire dalla Toscana. Soleggiato sin dal mattino su costa toscana e Sardegna. Temperatura in diminuzione per forti venti freddi di tramontana.
Al sud tempo instabile con frequenti rovesci che, con il passare delle ore, tenderanno a localizzarsi su Puglia, monti campani, Basilicata (esclusa costa tirrenica), Sicilia settentrionale e orientale e monti calabresi. Quota neve inizialmente sui 1000-1200 m ma in rapido calo in serata su Gargano e Appennino dauno sino a quote collinari. Venti di tramontana in rinforzo, ancora inizialmente tra E e SE sullo Jonio. Temperature in calo, specie in serata.
Cielo generalmente sereno al nord domenica 4. Gelate al mattino, salvo che sulla costa ligure. Sempre ventilato, specie sui Golfi di Trieste e Genova, ma vento in attenuazione in giornata. Bassa umidità relativa, ottima visibilità e buona qualità dell’aria anche nei centri urbani. Temperature minime in ulteriore calo, specie sul settore orientale.
Sulle Marche al mattino ultimi annuvolamenti con residui rovesci, nevosi sino a 200 m di quota. Su Abruzzo e Molise ancora nuvoloso con qualche precipitazione possibile, nevosa fino sui 200 metri. Miglioramento nel pomeriggio. Sulle altre regioni centrali sereno sin dal mattino, salvo residui annuvolamenti nelle zone interne appenniniche. Ventoso per tramontana ovunque e freddo con punte di -10°C intorno ai 1500 m sull’Appennino, specie sui versanti affacciati verso l’Adriatico. Gelate anche in pianura, specie nelle zone riparate dal vento.
Tempo instabile, a tratti perturbato, al sud, con rovesci sparsi, nevosi sino a 2-400 metri su Basilicata e nord Puglia, oltre i 5-800 m altrove. A tratti schiarite anche ampie su Sicilia meridionale e fascia costiera campana. Isolati temporali in mare aperto. Ovunque venti tra moderati e forti da NE con mari agitati che renderanno precari i collegamenti con le isole minori. In serata miglioramento. Temperature in ulteriore calo.
DOVE ANDIAMO
Centro storico della Sabina e “ombelico d’Italia”, Rieti sta sulla riva destra del Velino, al margine di una piana sui 400 metri (dalla quale il Velino precipita nella Nera con la Cascata delle Marmore), con la mole del Terminillo di sfondo. Il cuore della città è ancora sul tracciato di quella romana, laddove la Salaria, passato il fiume, piegava a gomito verso oriente. I monumenti testimoniano della stagione medievale, quando la storia comunale si intersecò a quella dei Papi (qui Gregorio IX fece santo Domenico e Bonifacio VIII fuggì dall’altare per un terremoto durante una funzione).
La gastronomia reatina incrocia piatti umbri e laziali. Accanto ai notissimi spaghetti all’amatriciana (nati ad Amatrice), abbiamo gli stracci di Antrodoco (crespelle di farina ripiene di carne speziata e servite con formaggio e sugo di carne), gli jaccoli (spaghettoni rustici), l’abbacchio in guazzetto, il pollo alla sabinese (spezzettato e cotto in padella con salsa d’acciughe, capperi e olive). Tra i dolci la neciata (torrone natalizio morbido, reso piccante da un po’di pepe), la pizza pasqualina, i terzetti di miele e noci spezzettate. La Sabina vanta un olio pregiato, i salami di Amatrice e i formaggi di Accumoli.
Piazza Vittorio Emanuele II, centro della città, si apre sull’area del Foro Romano. Vi prospetta il Palazzo Comunale, di origini duecentesche, dove ha sede il Museo Civico, con sezioni di archeologia e pittura. Attigua è la Piazza Battisti, con il Palazzo della Prefettura e il Duomo. Questo risale ai sec.XII-XIII (a tale periodo data il campanile) ma la Chiesa ha subito un profondo rifacimento barocco nel sec.XVI. Nel Battistero trecentesco annesso alla chiesa è il Museo Diocesano.
Ancora vicina è Piazza Vittori, dove prospetta con la loggia duecentesca il Palazzo Vescovile. Proseguendo lungo Via Cintia si raggiunge uno degli accessi alle mura medievali (sec.XIII), scandite da torri semicilindriche e quadrate.
Sant’Agostino conserva il carattere duecentesco nella facciata, con portale gotico del ‘300, mentre all’intervento settecentesco si deve l’impianto barocco dell’interno.
Molti i luoghi francescani nei dintorni. Al Convento La Foresta, 5 km a nord, San Francesco sostò nel 1225; si visitano la chiesina del sec.XII e un chiostro del ‘400. Attraversando la Riserva Naturale dei Laghi Reatini (zona umida di 3000 ettari) si raggiunge poi il convento di Poggio Bustone, duecentesco, posto alla base di una rupe e sovrastato dal Romitorio, luogo prediletto del Santo. Il Convento di Fonte Colombo è su un colle in un bosco di lecci, a SW di Rieti. Qui San Francesco soggiornò per 40 giorni nel 1223 e avrebbe ricevuto da Cristo la conferma della regola dell’ordine. Al Convento di Greccio, nel fitto di un lecceto, secondo la tradizione nacque il presepio, con la rappresentazione che San Francesco approntò con figuranti e animali nel Natale 1223, in quella che ora si chiama Cappella del Presepio.
Il Terminillo è la “montagna di Roma”, dove gli abitanti della capitale cominciarono ad andare a sciare in torpedone negli anni ’30 del XX secolo. Si alza fino a 2216 metri ed è ben noto agli appassionati meteo per ospitare una stazione tra le più alte d’Italia. E’uno dei maggiori comprensori per gli sport invernali dell’Italia centrale. Tra i 1500 e i 2000 m sono dislocati una funivia, 3 seggiovie e 9 skilift che servono 40 Km di piste da discesa, molte dotate di innevamento artificiale. Tutte le piste consentono un sicuro divertimento sia al principiante che allo sciatore esperto, inoltre tre piste sono omologate anche per gare internazionali. Il Terminillo dispone di maestri qualificati che operano in varie scuole di sci e snowboard, di alberghi di diverse categorie, di un moderno Palazzo dei Congressi, di un Ostello per la Gioventù, di rifugi del CAI e di numerosi appartamenti.
Meritano una breve visita in provincia anche le cittadine di Cittaducale e Leonessa (da non perdere nella seconda il Presepio del ‘500 in San Francesco, con figure in terracotta policroma).
La giornata di sabato il Terminillo si sveglierà sotto una nevicata, che dovrebbe interessare tutti i rilievi della zona oltre quota 600 (pioggia a quote inferiori), scendendo nel pomeriggio/sera fino probabilmente a Rieti città, ma qui con intensità debole. In serata le precipitazioni andranno esaurendosi su Rieti e attenuandosi sulla montagna. Domenica avremo nuvolosità residua, in ulteriore riduzione nel corso della giornata, con possibilità di qualche residua, debole, precipitazione mattutina solo sul settore orientale della montagna. Le temperature a Rieti saranno (minime/massime) 3°/6° sabato (ma intorno allo 0° in tarda serata) e -2°/6° domenica, con minima in ulteriore calo nella notte su lunedì. Vento da nordest sia sabato che domenica, in attenuazione domenica sera.
N.d.R. Articolo redatto giovedì 1 gennaio
Giovanni Staiano