L’evoluzione generale
Per i lettori assidui delle nostre rubriche potrebbe risultare monotono quanto stiamo per ripetere. Tuttavia non possiamo stravolgere quel che i principali modelli di previsione continuano a disegnare per il lungo periodo. Si sarà già compreso che le figure bariche protagoniste della scena continentale saranno sempre le stesse.
Tre figure di alta pressione: l’anticiclone delle Azzorre, uno posizionato ad Est della nostra Penisola ed un altro sulla Groenlandia. Una vasta attività depressionaria avvolgerà invece le latitudini artiche, figlia di un Vortice Polare assai attivo. Bene, tutti questi elementi depongono a favore di nuovi scambi meridiani di calore.
Il tempo previsto in Europa e sull’Italia
Ecco quindi che dovendo tracciare una linea evolutiva per i primi giorni del nuovo mese non potremmo far altro che confermare quanto detto nei giorni precedenti. Lo stretto corridoio che dovrebbe venire a formarsi tra le alte pressioni presenti ad Est ed Ovest dell’Italia rappresenterebbero l’unica via di sfogo di una nuova intensa ondulazione delle correnti d’aria d’alta quota. E pare che il bersaglio principale possa essere la nostra Penisola.
Da non trascurare i movimenti dell’anticiclone oceanico, già in grado di porre in essere le prime sortite stagionali verso lidi settentrionali, coadiuvata dall’alta pressione groenlandese. Tali spostamenti sullo scacchiere continentale non farebbero altro che determinare un tipo di evoluzione come quella descritta poco sopra.
Dobbiamo peraltro aggiungere che in quest’ultimo scorcio settembrino si potrebbero venire a creare tra la Gran Bretagna e l’Islanda anomalie negative pronunciate, frutto di reiterate discese di masse d’aria fredda direttamente dal Polo. Ecco allora che, qualora la strada maestra non dovesse subire modificazioni, si profilerebbe un primo vero affondo freddo (naturalmente sempre proporzionato alla stagione in essere) dal sapore tarso autunnale. Certamente pre-invernale sui Paesi del Nord Europa.
Ancora oggi ripetiamo come non sia possibile identificare già da ora i possibili effetti sulla nostra Penisola. Molto dipenderà dalla porta d’entrata scelta dall’aria fredda. Tuttavia un mar Mediterraneo ancora carico d’energia termicamente positiva non farebbe altro che dar maggiore sostanza alla probabile fase fredda.
In conclusione
Come ribadito appena oggi, sembra che lo schema generale che da tempo determina eccessi termici in un senso o nell’altro non abbia intenzione di subire sostanziali variazioni. Anzi, pare che con l’avvento del semestre freddo si possa ulteriormente accentuare, determinando pertanto effetti di non facile collocazione geografica.